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L’ornitologia dei sentimenti: “Gli uccelli migratori”

La bussola è un talismano per i quattro personaggi smarriti di Uccelli migratori, in cerca di una strada da intraprendere. Marta sta per mettere al mondo una bambina e questa nuova vita la terrorizza, il padre della futura nascitura deraglia dalla sua routine con questa notizia e si precipita da lei per offrirle il suo aiuto, senza nasconderle la sua malattia terminale, e poi il fratello di Marta, premuroso con lei, alle prese con la scrittura del suo romanzo, interrotto molti anni prima e in ultimo l’ornitologo che si occupa di seguire le migrazioni degli uccelli alla ricerca di un esemplare scappato via.
In un bosco solo accennato da rettangoli di yuta e dalle luci filtrate attraverso questi fusti immaginari, si incontrano Marta e il giovane ornitologo pronto a spiegarle come ha imparato il linguaggio degli uccelli per comunicare con loro, di come decifra il loro canto d’amore e quanto sia meraviglioso il momento in cui inconsapevolmente i piccoli uccelli si lanciano nel vuoto dal nido e cominciano a volare. Sarà vero quello che dice l’ornitologo? Davvero riesce a capire esattamente quello che dicono gli uccelli e seguirli in ogni movimento? Non importa se è verità o finzione, conta la sicurezza che il loro mondo è decifrabile, forse più del nostro, anche quando uno degli esemplari sceglie di essere libera. Anche Marta lo è. Vuole stare sola, rifiuta di essere affiancata dal padre della figlia solo perché l’hanno concepita in un momento di follia, nemmeno se lo ricordano. Ogni loro battuta ha una tagliente ironia che strappa un sorriso ma che punge come un nervo scoperto.
I movimenti migratori sono una partenza e un arrivo insieme, come nel “frammento di vita” portato in scena dalla compagna Teatrodilina, capace di mettere insieme una nascita e una morte imminente.

Scritto da Francesco Lagi
Con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena, Mariano Pirrello
Regia Francesco Lagi
Suono Giuseppe D’Amato
Scena Salvo Ingata
Crediti foto: Manuela Giusto

Gerarda Pinto 19/11/2015

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