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In occasione di Expo, al Teatro degli Arcimboldi l’epopea de “I Promessi Sposi” raccontata nel colossale Musical di Michele Guardì

Molte sono le riflessioni che scaturiscono dopo aver assistito al Teatro degli Arcimboldi all’opera Moderna “I Promessi Sposi” per la regia di Michele Guardì. Al di là del fatto che si tratta di un musical che nella scorsa stagione si è aggiudicato il titolo di spettacolo dei record, si tratta di un’Opera monumentale, capace di sintetizzare il romanzo storico per eccellenza della Letteratura Italiana senza tralasciare nessun personaggio o episodio saliente, descritti da Alessandro Manzoni. Le musiche di Pippo Flora e la regia di Michele Guardì restituiscono al pubblico la veridicità dei personaggi e luoghi manzoniani. In programma al Teatro degli Arcimboldi dal 2 al 25 ottobre lo spettacolo, che in occasione di Expo 2015 riprende la tournée italiana proprio dal capoluogo lombardo, si presenta al pubblico con una veste rinnovata grazie anche a Luciano Cannito che ne firma, per la prima volta, le coreografie. Protagonisti sul palco 20 ballerini e 13 interpreti, tra i più importanti nomi del panorama musicale italiano: Graziano Galatone è Renzo, Noemi Smorra Lucia, Giò di Tonno torna anche per questa edizione nei panni di Don Rodirigo, Vittorio Matteucci è l’Innominato e Christian Gravina veste il duplice ruolo di Fra Cristoforo e il Cardinale Borromeo. Si tratta di uno spettacolo, di cui, seppur tutti conoscano la storia, ha registrato dal suo debutto oltre 3 milioni di spettatori per un totale di oltre 300 repliche. Un rilettura intelligente e stringata in chiave moderna del testo più letto sui banchi delle scuole italiane; un’interpretazione capace di celebrare valori storici, poetici e umani; una rappresentazione spettacolare che si avvale di una notevole macchina scenografica con otto enormi carri mobili, proiezioni, ed effetti speciali. Il risultato è quello che lo spettatore viene preso per mano in un viaggio teso a vivere le toccanti atmosfere manzoniane, seppure si scorge una chiara matrice, ispirata al Jesus Christ Superstar del 1973; a tal proposito vale la pena ricordare l’incipit dello spettacolo, che inizia con i tecnici della troupe in scena, al lì là di alcuni ritmi musicali che si avvicinano a quelli del celebre musical americano. L’Opera, scritta e rielaborata con attenzione, ha ottenuto il Patrocinio Morale della SIAE per la qualità artistica e la perfetta fedeltà alla stesura letteraria del romanzo del Manzoni ed anche per la potente carica emotiva che l’Opera ha suscitato nel Pubblico. Una riduzione teatrale che senz’altro è la perfetta proiezione del pensiero manzoniano; difatti nell’immaginario di Manzoni, Milano, attraverso gli occhi dei suoi personaggi, rappresenta la città verso cui tendono speranze, la città in cui i sogni trovano il loro concretizzarsi. Proprio per questo motivo, Guardì ha deciso, nell’anno di Expo 2015, di ripartire con l’avventura de “I promessi sposi”, da Milano, che quest’anno è la protagonista di importanti riflessioni internazionali sui grandi temi universali. Un’opera musicale di certo attuale, dove particolare accento si pone sul concetto di legge, quella umana e quella divina, sul tema della fame, e della giustizia. Molti sono gli argomenti affrontati, quello dei soprusi, dell’arroganza, della prepotenza, del potere dei signori sul popolo. Un’opera che sembra voglia riflettere il nostro presente, che sembra volerci dire che nulla è cambiato. Manzoni, in questo senso, si è fatto profeta dell’attuale assetto socio-politico del nostro Paese. Nulla in questa rappresentazione è lasciato al caso, anzi, possiamo dire a gran voce come motivo di orgoglio tutto italiano, che la rielaborazione di Guardì tiene conto anche del contesto di una certa realtà provinciale, e lo si nota in episodi come quello dei preparativi per le nozze di Lucia, con inserti canori tipici di certe zone rurali della Lombardia. Sempre per rimanere nell’ambito musicale, un altro momento ben contestualizzato, è la cena tra gli sgherri e Don Rodrigo. Anche in questo caso, la musica ben si sposa con un contesto spagnoleggiante, creando un mood da osteria. Un cast studiato, dove spiccano, l’ineguagliabile Giò di Tonno, il bravissimo Christian Gravina nella duplice veste di Fra Cristoforo e il Cardinale Borromeo e Vittorio Matteucci nei panni dell’Innominato. Molto appropriata l’idea di chiudere l’opera con il canto/preghiera collettiva del Padre nostro. Il messaggio, probabilmente vuole essere l’invito alla preghiera, alla riflessione in un’Epoca solo all’apparenza moderna, ma che comunque non ha subito delle migliorie dal punto di vista socio-politico. Da Manzoni a noi, di secoli ne sono passati, ma la “bestialità” dell’uomo è solo peggiorata. Uno spettacolo di carattere universale, che tutti, fosse solo per dovere civico, dovrebbero vedere almeno una volta, per osservare, come in un riflesso, l’immagine deturpata dell’umanità.

I Promessi Sposi – Opera Moderna torna a Milano
Lo spettacolo dei record in scena all’Arcimboldi dal 2 al 25 ottobre in occasione di Expo

CAST 
RENZO: Graziano Galatone
LUCIA: Noemi Smorra
 DON RODRIGO: Giò Di Tonno
 L'INNOMINATO: Vittorio Matteucci
 FRA CRISTOFORO/CARDINALE BORROMEO: Christian Gravina
 LA MONACA DI MONZA: Rosalia Misseri
 DON ABBONDIO: Salvatore Salvaggio
 AVVOCATO AZZECCAGARBUGLI/IL CONTE ATTILIO: Vincenzo Caldarola
EGIDIO: Enrico D'amore
 AGNESE: Brunella Platania
IL GRISO: Lorenzo Praticò
Riduzione teatrale, testo, libretto e Regia: Michele Guardì
Musica e Arrangiamenti corali: Pippo Flora
Costumi: Alessandro Lai
Coreografie: Luciano Cannito
Gioielli: Gerardo Sacco

Adele Labbate 06/10/2015

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