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Il Teatro Liquido non si squaglia, non si scioglie, ma bagna di risate

Mai banale, in questo mondo dove è facile scivolare sulla citazione pseudocolta, sentita tra uno spot e un attentato, tra un talk show e una partita di Champion's League. Mai scontato è Andrea Kaemmerle, a partire dal suo Teatro Liquido, bypassando e ammortizzando Bauman, “Il contrario del Teatro Stabile”. Concreto, terreno, vero, materiale, senza svolazzi frivoli ma con la voglia sempre pronta di tirare con la fionda al potente con l'ironia del David. Da genitori svizzeri-tedeschi, con nel nome il suo destino, Kaemmerle vuol dire “cabaret”, l'utopia come destinazione finale. In una Toscana dove si è facilmente schiacciabili, teatralmente parlando, tra i colossi del Teatro Nazionale, Pergola e Pontedera, il circuito FTS, con sessanta teatri sparsi per le province, e il Metastasio, ex Stabile, se si sgomita si può rimanere scottati: “Nella logica degli scambi noi piccoli siamo stati tagliati fuori”.
Due i teatri gestiti da Kaemmerle, il Teatro delle Sfide di Bientina e il Teatro Verdi di Casciana Terme, sotto la dicitura di Guascone Teatro, parola che dice e spiega molto del loro modo di fare teatro, ma anche di fare impresa, non sulla pelle degli artisti, ma con gli artisti. Il clima è buono, i finanziamenti sempre meno. I due comuni dell'hinterland pisano passano complessivamente circa 50.000 euro che praticamente coprono le utenze, ai quali si sommano tanti piccoli sponsor.
Ha ricreato per la stagione invernale una sorta di “Utopia del Buongusto”, il suo lungo cartellone estivo, da giugno ad ottobre, con tanti spettacoli in piccoli centri. Una stagione diffusa, con puntate anche a Pisa, Lari e Livorno. Si allarga a macchia d'olio sul versante tirrenico, terreno di caccia e d'intercettazione del pubblico fuori dai grandi schermi istituzionali. “In Toscana hanno restaurato moltissimi meravigliosi teatri ma non ci sono le risorse per fare attività”, il suo grido d'allarme.
Intanto quest'anno, il palinsesto più ricco degli ultimi anni, è riuscito a mettere insieme nomi di lusso e progetti importanti, dalla Banda Osiris, ad Anna Mazzamauro, settantasei anni di aneddoti cinematografici e teatrali, non confinabile al solo ruolo limitante della Signorina Silvani di Fantozzi, Debora Caprioglio che ci racconta i suoi amori, da Tinto Brass in avanti, i Gatti Mezzi che in anteprima presentano il loro nuovo album, Simone Cristicchi con orchestra al seguito, l'intramontabile Alessandro Benvenuti con un cavallo di battaglia, “L'Atletico Ghiacciaia” difficile da non amare, la bomba bionda Justin Mattera, che nell'immaginario collettivo rimarrà sempre l'imitazione di Marylin. Apertura al pop, al cantautorato, al leggero come all'impegnato. Il sorriso a queste latitudini non deve mai mancare. “Non dovremmo mai perdere le buone abitudini: lavarsi i denti, fare l'amore, mangiare bene, andare a teatro”.
Kaemmerle non può non chiudere con l'immancabile Carlo Monni che chiosava: “Ci fanno fare gli artisti perché se non lo facessimo gli si costerebbe di più alle Usl”. La sua presenza, guascona fino al midollo, aleggia, un po' manca, ma è ancora viva, presente e piena, mai invadente. Qui tempo per le lacrime e le lamentele non ce n'è.

Tommaso Chimenti 22/11/2015

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