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“Il capo dei miei sogni”: la commedia che non ti aspetti

Per il terzo anno consecutivo il centro di produzione teatrale La Bilancia, gestore del Teatro De’ Servi di Roma e del Teatro Martinitt di Milano, ha indetto il concorso “Una commedia in cerca d’autori” dedicato ai giovani talenti della scrittura. L’obiettivo è quello di far rifiorire la commedia italiana, carente ormai da tempo nei nostri teatri a causa delle grandi difficoltà di produzione e distribuzione; il Teatro de’ Servi ha voluto con il concorso lanciare una sfida e tentare di rivalutare questo genere che affonda le sue radici nella più tipica tradizione del teatro italiano. Un’importante segno di fiducia è dato dalla scelta di realizzare la quarta edizione non più a carattere regionale ma su territorio nazionale, con l’auspicio che i risultati possano essere ancor più positivi degli anni scorsi.
Commedia vincitrice della terza edizione “Il capo dei miei sogni”, un testo semplice, godibile, allegro ma non privo di riflessioni. Opera prima di Sara Palma e Daniele Benedetti, autori di cinema e documentari; è diretta da Roberto Marafante e interpretata da Massimiliano Vado, Ussi Alzati, Marcella Formenti, Michele Costabile e Flavio Francucci. La pièce ha debuttato lo scorso 26 gennaio al Teatro de’ Servi e ha messo in luce l’originalità della sceneggiatura e l’abilità degli attori nel saper divertire il pubblico.
L’intreccio narrativo ha come sfondo un’azienda sull’orlo del tracollo e vede come protagonisti tre impiegati, i quali una mattina, d’improvviso, si ritrovano a fare i conti con un nuovo capo: il dottor Luca Lamberti. Basterà poco per farlo apparire “perfetto”, eppure quell’uomo si rivelerà al contrario l’artefice della loro sciagura. Indebitato a causa del vizio del gioco, Lamberti accetta in cambio di una cospicua somma di denaro l’incarico di licenziare tutto il personale, ma invece che farlo in modo brutale, metterà in atto uno stratagemma, rendendoli vittime di un piacevole inganno. Rovisterà nei loro più intimi desideri e metterà in luce le loro velleità creative spingendoli così a tentare la sorte, a mettersi in gioco a tal punto da abbandonare il posto spontaneamente, per inseguire le proprie ambizioni. Inganno o rivelazione? Perdita o conquista di se stessi? Così in Luca Lamberti si personifica una contraddizione, un paradosso.
La commedia sembra aver centrato in pieno un tema caldo del nostro tempo, un tempo in cui la possibilità di un licenziamento è sempre dietro l’angolo, in cui un contratto è una chimera e le aspirazioni non si affacciano oltre il nostro immaginario; eppure risulta brillante proprio per il suo saper affrontare questi argomenti attraverso un escamotage arguto e capace, nonostante la crudezza dei fatti, di suscitare molte gag.

Giada Carlettini 28/01/2016