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“Home sweet home”: la nuova stagione del teatro Argot

Casa”: è intorno a questa parola che il direttore artistico Francesco Frangipane ha deciso di costruire la stagione teatrale 2017/2018 del teatro Argot di Roma. Uno spazio che negli anni ha dimostrato la sua forza e la sua capacità di diventare un punto di riferimento, o meglio una casa, non solo per chi crede fortemente nel progetto e lavora all’Argot, da tempo anche centro di produzione, ma anche per gli attori, i registi della scena italiana contemporanea e per il pubblico, ormai affezionato a quel teatro che si affaccia su piazza San Cosimato a Trastevere.
Da qui la scelta di chiamare questa nuova stagione “Home sweet home”, riportando lo spettatore a respirare quell’atmosfera familiare sin dalla locandina, costruita con l’uncinetto. Un ritorno al domestico, al focolare che si rispecchia anche negli otto spettacoli in scena quest’anno, la maggior parte dei quali ambientati proprio tra le mura domestiche.
Ad aprire la stagione dal 4 ottobre sarà proprio lo stesso Frangipane, qui nel ruolo di regista, con “Dall’alto di una fredda torre”. Un testo tragico di Filippo Gili con Massimiliano Benvenuto, Ermanno De Biagi, Michela Martini, Aglaia Mora, Matteo Quinzi e Vanessa Scalera che porrà l’attenzione sul binomio vita-morte e sulla possibilità che ognuno di noi ha di scegliere per sè e per i propri cari. Dal 7 novembre, invece, andrà in scena “Il cappuccio d’osso della luna” di Cristina Cirilli, anche interprete del testo, con la regia di Maurizio Panici e la recitazione di Ermanno De Biagi e Mirella Mazzeranghi. Un dramma famigliare, in cui le emozioni e i sentimenti sono imperfetti e faticano a legarsi l’una all’altra.Argot02
Elena Arvigo dal 5 dicembre porterà in scena, affiancata nella regia da Giuliano Scarpinato, “La ragazza lasciata a metà”. Uno spettacolo che, presentato in forma di mise en espace nel 2016 alla XV edizione della rassegna Trend, traduce nel linguaggio teatrale l’omonimo romanzo della scrittrice irlandese Eimear McBride, raccontando la storia di una donna fragile e vulnerabile. Un’altra donna dominerà invece il palco dell’Argot dal 23 gennaio. Si tratta di Crescenza Guarnieri che con la regia di Francesca Zecca interpreterà “Tutti i miei cari”, un testo di Francesca Zanni, in cui si racconta la vita della poetessa americana Anne Sexton, perennemente tormentata da un senso di inadeguatezza nei confronti del modello femminile, proposto dalla società borghese.
Dopo “Le due sorelle” e “I due fratelli” arriva poi il 6 febbraio il terzo capitolo della trilogia di Alberto Bassetti "Sorella con fratello". Un noir sul tema del desiderio in un rapporto disfunzionale in cui recitano Alessandro Averone e Alessandra Fallucchi, guidati dalla regia di Alessandro Machia. La primavera porta con sé dal 6 marzo “Un mondo perfetto”, uno spettacolo scritto e diretto da Sergio Pierattini. Al centro della scena una coppia non più giovanissima, Manuela Mandracchia e Paolo Giovannucci, che sogna di adottare un figlio. Spazio poi ad un grande classico, dal 3 aprile, con “La tempesta” di William Shakespeare. Un adattamento di Maurizio Panici, che ne cura anche la regia, in cui recitano Luigi Diberti, Pier Giorgio Bellocchio, Claudia Gusmano, Veronica Franzosi, Matteo Quinzi, Antonio Randazzo e Andrea Standardi. A chiudere la stagione sarà “Amore 3.0” un testo di Andrej Longo con la regia di Paolo Sassanelli, dove la Compagnia Rep partirà dal racconto di Hemingway “Colline come bianchi elefanti” per dare vita ad una storia sull’argomento più bello e spaventoso di sempre “l’amore”.
Argot03Ma il programma del teatro Argot quest’anno non si ferma qui. Agli otto spettacoli in calendario si aggiunge, infatti, la rassegna “#DPBLACKMIRROR”, curata dai ragazzi Under 25 che solo pochi mesi si sono cimentati nell’organizzazione della IV edizione del Festival Dominio Pubblico, sotto la direzione artistica di Tiziano Panici. Anche per loro lo spazio di via Natale del Grande è diventato a tutti gli effetti una casa e proprio su questa parola hanno scelto di costruire la rassegna, soffermandosi sul concetto di “perturbante” attraverso cui un contesto confortevole e familiare mostra il suo lato oscuro. Una micro rassegna dedicata alle arti contemporanee, che si apre il 24 ottobre con “Rosmersholm - Il gioco della confessione” di Henrik Ibsen, ridotto da Massimo Castri per la regia di Luca Micheletti, in scena insieme a Federica Fracassi. Si passa poi a “Echoes” il 28 novembre. Uno spettacolo di Lorenzo De Liberato, presentato al Fringe Festival di Edimburgo 2017, con la regia di Stefano Patti, sul palco con Marco Quaglia. A febbraio dal 2 al 4 sarà la volta di Licia Lanera e della sua personale visione delle fiabe con “The black’s tales tour”, mentre dal 21 al 25 a salire sul palco sarà Roberta Caronia con “Ifigenia in Cardiff”, di Gary Owen con la regia di Valter Malosti. A cavallo tra febbraio e marzo, dal 27 al 1, Lucia Calamaro propone il suo “Urania d’agosto” con Maria Grazia Sughi e Michela Atzeni. Dal 27 al 29 marzo, invece, la recitazione lascerà il posto alla danza con un focus realizzato grazie alla collaborazione tra teatro Argot e Twain. “Suzanne” di Tamara Balducci, Linda Gennari e Lorenzo Garozzo per la regia di César Brie sarà invece in scena dal 26 al 29 aprile con Balducci, Gennari e Giacomo Ferraù. A chiudere anche la rassegna, curata dagli under25, sarà il 31 maggio “Comizi d’amore 20-30”, un progetto di Kepler-452, ispirato al film del ’63 di Pasolini, a cura di Paola Aiello, Enrico Baraldi e Nicola Borghesi.

 

Eleonora D’Ippolito
29/09/2017

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