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“Fäk fek fik” si spoglia di finto perbenismo al Roma Fringe Festival

FÄK FEK FIK - LE TRE GIOVANI - WERNER SCHWAB
Regia: Dante Antonelli
Attrici e autrici: Martina Badiluzzi, Ylenya Giovanna Cammisa, Arianna Pozzoli
Allestimento scenico: Francesco Tasselli
Ambiente sonoro: Samuele Cestola
Compagnia collettivo Sch.lab - Associazione culturale Teatro A Vista


Tre giovani donne in preda a crisi post adolescenziali, tre storie da raccontare che si intrecciano, tre modi di essere che rappresentano la stessa società. "Fäk fek fik" (dal titolo sembra una tripla imprecazione) è lo specchio di quella realtà vissuta, oggi, dalle nuove generazioni, che si rifugiano nell'alcool e nella droga pur di non prendersi responsabilità e che si ritrovano sulle spalle il peso degli errori che hanno compiuto senza neanche rendersene conto. Il sogno di farsi suora può tradursi in una gravidanza inaspettata e in una vita precaria in cui fare la spesa diventa un'ossessione praticata con scrupolosa attenzione. Una situazione che hanno vissuto tutti gli universitari fuori sede e che, tragicamente, riguarda anche tante famiglie italiane e non.
La crisi attuale viene quindi presentata con taglio ironico, prendendo come punto di riferimento "Le presidentesse" di Schwab per inventarsi una drammaturgia completamente nuova e originale. L'impressione è che ogni attrice abbia scritto su se stessa, sulla sua personalità artistica, il proprio testo. C'è la ricerca di una fisicità forte, di un uso non naturalistico della recitazione, di un linguaggio basso, scurrile, provocatorio (soprattutto nel caso di Ylenya Giovanna Cammisa), finalizzato a ironizzare sul falso perbenismo che permea la società. Più intimo e profondo è il lavoro che fa Arianna Pozzoli nel creare un modello di donna fragile, immersa nella collettività, ma fondamentalmente sola.
Più che presentarci una storia, lo spettacolo di Dante Antonelli ci riempie di stimoli, parole, senza lasciarci (volontariamente) il tempo di capire subito. Ci arriva addosso come un secchio di acqua fredda, che ci lascia interdetti, ma ci sveglia su tante tematiche attuali.

Sara Bonci 18/06/2015

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