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"Eurialo e Niso": un classico tra tradizione e avanguardia

Giovedì 25 maggio, nel cuore della rassegna EXIT – EMERGENZE PER IDENTITÀ’ TEATRALI è andato in scena lo spettacolo “Eurialo e Niso” di Alessio Colella, con i giovani attori e ballerini della compagnia La Platea (prodotto da La Fabbrica dell'Attore). La decima edizione del network culturale è sbarcata al Teatro Vascello – diretto da Manuela Kusterman, regina dell’Avanguardia anni ’70, e riconosciuto ufficialmente fin dal 1989 come Teatro Stabile d’Innovazione. La location di questa edizione (attiva dal 20 al 31 maggio) offre dunque un palco ideale per EXIT, il cui focus è la promozione dell'indipendenza e della creatività nello spettacolo dal vivo, attraverso spettacoli, workshop e tavole rotonde.

Lo spettacolo, di chiara ispirazione classica, ma con evidenti scelte di regia che tendono al contemporaneo, è una sintesi perfetta non solo dello spirito avanguardistico del Teatro stesso, ma anche degli obiettivi della rassegna, luogo di incontro e riflessione sulla drammaturgia contemporanea con uno sguardo «sulle sue radici e sui suoi padri».

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L'episodio di Eurialo e Niso è tratto dal IX libro dell'Eneide, poema epico in XII libri scritto in esametri da Virgilio. Nella sua opera più nota, il poeta racconta la fuga di Enea da Troia con il padre Anchise, il figlio Ascanio e le sue peregrinazioni per mare fino allo sbarco nelle coste del Lazio, dove lo attende l’ultimo grande ostacolo per fondare Roma, la città «dalle alte mura», ovvero la guerra contro i Rùtuli e i loro alleati. All'inizio del IX libro Iride, su istigazione di Giunone, informa Turno dell'assenza di Enea che si è recato nella città di Pallanteo per chiedere aiuti al re Evandro. Gli eserciti dei Rùtuli e degli alleati Latini organizzano il loro campo e osservano i movimenti dei nemici. I troiani Eurialo e Niso, forti guerrieri e amici di lunga data, stanno di guardia a una delle porte dell'accampamento e discutono sul da farsi: saranno loro i due protagonisti sulla scena.

Luci psichedeliche, fumo, musica incalzante, un sintetizzatore che echeggia un tamburo sui passi del corpo di ballo (Ludovica Tizzano, Valeria Morriconi, Giorgia Zampini, Martina Lombardi, Martina Amoroso, Alessia Fonte, Alysia Ciccolella, Ludovica Marella, Sunshine Atzori, Marta D'Agostine, Irene Pallizzaro e Giorgia Desogus). E' veramente un inizio inaspettato per un racconto di poesia epica. Le giovani nove ballerine, che impersonano a seconda della scena o i guerrieri troiani o le ancelle di corte, con la loro coreografia diventano parte integrante della narrazione, quasi fossero il coro muto della tragedia. Il coro vero e proprio è invece costituito da tre donne vestite da sacerdotesse (Sara Marchesi, Nora Tigges, Anna Maria Giorgi) che, alternando recitazione e canto, saranno voce narrante dell’intera vicenda - stanti o sedute sulla sommità della porta dell’accampamento, dove sono state condotte da altrettante ballerine-guerriere. Le tre narratrici rivestono un ruolo primario, comprovato anche dalla loro posizione al centro della scena. Esse espongono sia gli antefatti che quanto si compie sotto i loro occhi, talvolta prevedendo gli avvenimenti, come le Parche che tanto ricordano.

Al termine del prologo, l’ingresso in scena di Eurialo e Niso (Francesco Bonaccorso e Alessio Colella) determina l’inizio dell’azione. Niso, spinto dalla fedeltà nei confronti di Enea, comunica al compagno e amico la volontà di partire per avvisare il loro capo del pericolo imminente. Il giovane Eurialo, noncurante degli anni che la vita ha ancora da offrirgli, antepone i valori dell’amicizia e della gloria a ogni eventuale possibilità di salvezza, decidendo contro ogni ragione di accompagnare Niso nella sua missione. Ricevuto il consenso di Ascanio (Alessio Maria Maffei), i due partono e iniziano a lasciare le prime vittime nemiche lungo il loro cammino: Eurialo e Niso, nel cuore della notte, penetrano nell’accampamento e compiono grandissima strage; Eurialo si impossessa delle armi e dell’elmo di due guerrieri rutuli. I due si danno dunque alla fuga e continuano il viaggio verso la città di Pallanteo. Ma il bottino di guerra gli costerà caro: una squadra di Rutuli capeggiata da Volcente di ritorno all’accampamento è attratta dai lampi di luce emanati dall’elmo. Comincia l’inseguimento. La sorte sarà amara per entrambi: prima viene ferito a morte Eurialo, poi Niso gettatosi in suo aiuto cade sotto le lance dei nemici. Il dolore della morte irrompe nel silenzio della notte tra le grida straziate della madre di Eurialo (una potente Irma Ciaramella), con un’ultima intensa scena che rapisce gli spettatori, prima della danza conclusiva. 

È sicuramente pregevole la scelta di coniugare un episodio così rilevante della letteratura classica al più innovativo medium del teatro danza contemporaneo, grazie al quale la compagnia mette in scena uno spettacolo completo a 360° - in cui si uniscono canto, danza e recitazione. Va dunque lodato l’impegno di un gruppo ricco di entusiasmo e di idee interessanti, nonostante la giovane esperienza che talvolta traspare sul palco.

Enrico Lecca, Virginia Zettin 25/05/2018

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