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Diamoci del tu: non è mai troppo tardi per cambiare

Tutto finisce com'era cominciato: con un saluto tra un famoso romanziere e la sua governante. Ma quello che accade tra questi due estremi è un evento inaspettato, un incontro talmente profondo da sconvolgere i due protagonisti.
David (Enzo Decaro) per la prima volta, dopo ben 28 anni, si interessa di quella donna che lo aiuta in casa e di cui non conosce nemmeno il nome. Lucy (Anna Galiena) inizialmente intimorita dalle domande del suo principale, da quella sua affabilità a cui non è abituata, risponde in maniera sarcastica e scostante. Le sembra impossibile che quell'uomo sia curioso della sua vita, e, stringendo forte la borsetta a sé, risponde in maniera laconica e scostante a quello che a lei tanto somiglia a un interrogatorio. La conversazione procede e dopo poco, grazie anche a un bicchiere di troppo, i due protagonisti si conoscono per la prima volta, riuscendo a darsi del tu, aprendosi finalmente dopo quasi tre decenni di convivenza.
“Diamoci del tu”, commedia scritta nel 2012 da Norm Foster e portata in scena al teatro Parioli Peppino De Filippo (fino al 20 marzo) per la regia di Emanuela Giordano, sembra partire in modo banale, ma subito si caratterizza per la capacità e la dolcezza di scavare all'interno del passato e delle emozioni di David e Lucy. Un incontro tra due solitudini che fino ad allora si erano solo sfiorate, una pratica dell'ascolto come conoscenza profonda e intima.
Le emozioni si rincorrono per tutto lo spettacolo: si ride con leggerezza alle battute ironiche della governante e si rimane in attesa, immobili, nell'apprendere le confidenze più profonde che i due si confessano. I protagonisti, alla fine non saranno più gli stessi. David, ossessionato dalla pulizia degli occhiali da vista, strumenti che gli servono per vedere un mondo che non è in grado di interpretare, si scopre interessato a quella donna che le sta davanti. Vuole conoscerne la storia e i segreti, ma, soprattutto, vuole aprirsi a lei, confidarle un segreto inconfessabile che non è riuscito a dire a nessuno. Anche Lucy decide di offrire il suo segreto, che custodiva da più di 10 anni, al suo datore, che ora le appare come la persona più vicina a lei.
Cos'è stata quella notte? Un incontro, una conoscenza, l'inizio di un'amicizia, oppure uno sbaglio, un evento inaspettato che non modificherà i rapporti tra i due? Tutto rimarrà come prima o è destinato a cambiare per sempre? È lo spettatore a decidere, a cercare in quell'ultimo sguardo dei protagonisti la risposta. Chiuso il sipario la platea scoppia in un applauso. È deciso: il pubblico ci vuole credere.

Angela Ruzzoni 14/03/2016