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Cinzia Leone viaggia ''All’ombra del Colosseo'' sull’ esilarante ''Disorient Express''

Disorient Express
17 luglio 2015
All’Ombra del Colosseo
Parco Celio – Colosseo
 
Da un’idea di Cinzia Leone
Presentato da Cristian di Nardo
con Fabio Mureddu
Regia: Fabio Mureddu ed Emilia Ricasoli
Musiche: Marco Schiavoni
Scenografie: Adriano Betti
Costumi: Francesca Mescolini
Consulenza artistica: Giuliano Perrone


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Il treno che viaggia sugli oceani di un mondo liquido e precario, online, social e a tempo determinato è il “Disorient Express”, lo spettacolo della pungente e irrequieta Cinzia Leone che il 17 luglio “All’ombra del Colosseo” descrive vizi e vezzi di una società senza certezze, in un vortice di trasformazioni, non-lavori, stage, consigli per gli acquisti, contrasti democratici e tecnologici per un bramato scopo finale: “mettercelo nel cu...rriculum”.
Sconvolta dai continui aggiornamenti, l’umanità rappresentata dalla verace comica romana viene costantemente disorientata e smentita, così come l’attrice da lei interpretata è interrotta assiduamente da un autore di seconda generazione, micro-localizzato, viralmente “i-tech” e virtualmente “touch-screen”.
Mentre anche la pubblicità sembra soffrire confusa della crisi e del traffico, i prodotti della “Fintus” si scongelano da soli, la Contessa Ferrero Rocher accusa Ambrogio di omosessualità (dato il suo continuo replicare con chili di cioccolato al “leggero languorino”) e Roberto Carlino si dedica finalmente a spacciare più erba che solide realtà.
La satira amabilmente grezza e sincera di Cinzia Leone non risparmia neppure i programmi in tv, invasi da triviali tronisti o esaltati che cantano in cucina, e ne propone un sano esorcismo o, perlomeno, uno smascheramento nella scelta dei titoli: tra tutti, “C’avevamo na mignotta da sistemà”!
Lo spettacolo, scritto e ideato con Fabio Mureddu, punta lo sguardo irriverente sui paradossi della nostra contemporaneità, ridicolizzandone i valori fittizi e la strumentalizzazione di necessità collettive.
Cinzia Leone abbraccia il pubblico in una affettuosa complicità, guidata dal suo umorismo schietto e un po’ malinconico, spesso improvvisato, testimone di una lunga carriera artistica e di un’emozione autentica.
 
Giulia Sanzone 19/07/2015

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