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“Broadway. Oltre la ribalta”, un racconto sulle rinunce in nome dell'arte

In un teatro di Broadway il regista Eddie Ferguson (Salvatore Di Masi), il suo assistente Larry (Lorenzo Palma) e l'impresario Phil Brooks (Matteo Lombardi) discutono sulla messa in scena di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. Il cast è già al completo ma urge il sostituto del protagonista, che ha dato forfait a ridosso del debutto. Eddie è dunque deciso più che mai ad ingaggiare Frank De Marco (Bruno De Stephanis), anziana star del cinema ormai in declino a causa della dipendenza dall'alcol. L'attore ha subito una grave tragedia familiare e non riesce più a reggere serenamente i ritmi dello spettacolo, nonostante il sostegno della giovane moglie Laura (Cristina Galardini). Eddie, da parte sua, possiede una famiglia distrutta e una figlia, Stella (Chiara Tron), attrice, che non prova più stima per lui. Le vite dei due uomini, non così dissimili, finiscono con l'incontrarsi e forse prendere finalmente una direzione.Broadway2

“Broadway. Oltre la ribalta”, andato in scena in anteprima nazionale dal 5 all'8 giugno presso il teatro Lo Spazio, è uno spettacolo diretto e interpretato da Salvatore Di Masi, autore del testo insieme ad Alessandro Trotta (anche lui nel cast), che si prefigge di analizzare il lato oscuro dell'arte, o meglio, un aspetto delle rinunce che chi all'arte dona la sua vita è costretto a fare, mettendo sul piatto della bilancia il successo e gli affetti. Se Eddie ha scelto di darsi al teatro a scapito dell'amore della moglie e della figlia provocandone l'allontanamento, Frank ha smarrito nel whisky la fiducia nel suo talento, scaricando tutto il peso della sua inadeguatezza su Laura. Per entrambi il teatro rappresenta sia una via di fuga che di salvezza, così come lo sono le donne della loro vita. Dal canto loro, Laura e Stella, figure fragili e allo stesso tempo determinate, si barcamenano tra l'affetto e la frustrazione che provano nei confronti dei loro uomini, la prima essendosi ridotta alla strenua di un'infermiera e la seconda avendo visto la sua famiglia sgretolarsi sotto i riflettori per colpa del padre. Non manca naturalmente la parentesi sentimentale, inevitabile sulle assi del palcoscenico, in particolar modo tra Stella e Mike (Alessandro Trotta), attore introverso, misterioso e affascinante.

Di Masi sceglie di ambientare la storia principale in un doppio ambiente: un palco frontale, luogo di preparazione e messa in scena della commedia di Miller, e un proscenio al lato della sala, un camerino con tanto di specchio luminoso che assume la dimensione di un confessionale per i risvolti più intimi. Il gruppo di personaggi si muove in questo spazio non sempre agilmente, rivelando una sintonia reciproca a tratti scricchiolante, probabilmente dovuta a caratteri troppo fissi, che spesso scadono nel didascalico. Nota di merito a Matteo Lombardi nel ruolo di Brooks che ingiustamente resta piuttosto confinato.

Usando come ideale veicolo un testo intenso e struggente come quello di “Morte di un commesso viaggiatore”, il messaggio di “Broadway. Oltre la ribalta” sembra indirizzarci verso il labile confine che intercorre tra la criticità della realtà e della finzione, tra le pagine del copione e lo scorrere delle giornate. La vita di ognuno di noi, è risaputo, potrebbe diventare una perfetta sceneggiatura per un film o del ricco materiale per un romanzo; eppure nulla risulta più efficace, catartico, indicativo, del palco di un teatro per tirar fuori i conflitti interiori e infiammare quelli già emersi.

Denise Penna 12/06/2017

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