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Beppe Grillo fonda il movimento religioso “L'Altrove”

FIRENZE – Il teatro è lo spazio della finzione, della metafora, dell'essenza. Se il teatro si trasforma in un mero palco dal quale sciorinare le proprie sentenze, e tesi e idee e teorie, il proprio curriculum, le cose fatte e quelle che non ci hanno fatto fare (per colpa degli altri sempre, ovviamente), il teatro, come luogo del possibile, del divenire, della trasformazione, come spazio di libertà, forse perde la sua funzione e diventa comizio, culto della personalità. E così Beppe Grillo torna dopo molti anni nei teatri e, non avendo più come unico argomento il Movimento Cinque Stelle, ci parla (è anche tenero nei suoi capelli candidi; somiglia sempre più a Michael Douglas) dei temi a lui più cari, sempre gli stessi: l'ambiente, la tecnologia che potrebbe salvarci, l'abbattimento della povertà, il tutto infarcito di citazioni e nomi di scienziati, dati per scontati, per avvalorare discorsi e ragionamenti. Certo è bello stare a sognare tutti insieme nel caldo del teatro, sprofondati nelle poltroncine rosse a sentir parlare il “nostro” guru del domani, di futuro, dell'evoluzione, secondo lui, del pianeta. E' bello sognare e lasciarsi trasportare dalle sue invettive rabbiose (infatti si prova costantemente la pressione), nel suo elitario snobismo ma anche nella sua vicinanza agli ultimi.
E allora ha soluzioni per tutti i mali del mondo e sicuramente potrebbe risanare l'Italia in un battibaleno (“però non ce lo hanno fatto fare”) dai suoi annosi problemi atavici che ci portiamo appresso come i barattoli attaccati alla macchina degli sposi. Detto questo, è sempre affascinante ascoltare un uomo appassionato e vivo e lucido che, a piccole dosi, può ancora insegnarci molto.
Lo spettacolo in sé, considerato in quanto pièce teatrale, praticamente non c'è, Grillo che appunto si definisce “Io sono il peggiore” autoironicamente, potrebbe andare a braccio per ore con i suoi cavalli di battaglia senza contraddittorio, con numeri e slide che ci arrivano addosso come onda di marea. Che lo spettacolo non rispetti le regole del teatro lo sottolineano le luci costantemente accese, e faticose da sostenere, sulla platea in un guardarsi continuo (con la parvenza dell'uno vale uno, perché Uno è sul palco con un microfono e noi siamo tanti, ammassati e confusi in una massa indistinta in basso), in un dialogo, in un divertente sfottò (la comicità ha sempre bisogno di un bersaglio tra il pubblico per far ridere, esorcizzando, gli altri ai quali non è capitata la sfortuna di essere preso di mira dal demiurgo di turno), in un botta e risposta con un unico chiaro vincitore.

Lo scrissi GRRILLO-1-900x600.jpggià molti anni fa dopo un suo monologo: quando si esce dalle performance di Beppe Grillo ci si sente sempre un po' (più) scemi e stupidi, sicuramente ignoranti e con la netta consapevolezza che in ogni parte del mondo, anche la più povera e recondita, tutto, i servizi, i rapporti umani, la politica ovviamente, l'empatia tra le persone, l'intelligenza di base, la corruzione, tutti i piani sociali e civili siano migliori rispetto alla nostra tanto vituperata Italietta messa ai raggi X e scandagliata e scarnificata fino all'osso delle sue magagne, difetti, delitti, mancanze, colpe. E' un ridere di noi stessi per sentirsi migliori, per sentirsi popolo eletto che ha capito e ha visto la luce mentre gli altri ancora brancolano nel buio come pecorelle smarrite senza il bastone e la carota del pastore. Dopo il Movimento Cinque Stelle, adesso è l'ora di un movimento filosofico-religioso, “L'Altrove” con tanto di statuto e sito, per mettere in pratica i progetti visionari e illuminati del nostro Grillo (Parlante). Il pubblico comunque gli vuole bene, forse non pende più dalle sue labbra come prima che si sarebbe buttato nel fuoco (il Vaffa Day o l'iconico “Siete circondati”), ma lo stima come un nonno saggio che ne ha viste tante e che ne sa su più fronti, al quale affidarsi nei momenti di sconforto, di paura, di timore, di incertezza e instabilità come quello attuale. Si paragona a Gesù e chiede (scherzosamente, spero, credo) Screenshot 2022-11-08 at 14-20-20 beppe grillo sfascia pc - Ricerca Google.jpguna morte all'altezza delle sue aspettative, una fine trionfale che ne esalti le gesta in vita e in terra tra noi comuni mortali che abbiamo sempre avuto bisogno di una guida, di una retta via da seguire. Finire come John Lennon o John Kennedy, Malcolm X o Enrico Mattei, Giulio Cesare o Aldo Moro, Martin Luther King o Falcone e Borsellino, in un qualcosa di eclatante e drammatico e tragico per, ancora una volta, essere ricordato in eterno, anche nell'assenza del corpo, far parlare di sé, porre l'occhio di bue sul personaggio e non sulla persona (o forse i due aspetti si sono sommati e sovrapposti e ormai sono inscindibili).

Io sono il peggiore” (ovviamente non lo è ed il primo a saperlo è proprio Beppe in persona che gioca sull'attacco altrui, cerca affetto e vicinanza, e si autoalimenta se lo aggrediscono in tv, sul web o su qualsiasi piattaforma) forse starebbe meglio nelle piazze più che nei teatri; nel chiuso di uno spazio deputato alla narrazione e al racconto si rischia il pericolo di una riunione di adepti, di un circolo attorno al capo, al deus ex machina, di un'aria un po' viziata nozionistica che fa sembrare necessariamente il Principale con il microfono in mano il migliore della mischia e noi sotto, adoranti, silenziosi, annuenti, pappa incerta a bocca aperta, naso all'insù ad abbeverarci di una cultura che poi, nella vita reale, non potremo mai mettere in campo né vedere realizzata perché dobbiamo soddisfare bisogni più piccoli e miseri e necessità economicamente più impellenti e semplici. Il suo è uno sfogo intellettuale che accogliamo ma che, alla fine, poco riuscirà a cambiare rimanendo carta, parole sicuramente entusiastiche, calorose, accese e, mi sbilancio, anche sincere, ma che forse non riusciranno a produrre i cambiamenti che propone che potrebbero diventare realtà non in una democrazia, dove convivono più voci e molteplici opinioni sul reale, ma in una dittatura tecnologica spersonalizzata che ci auguriamo di non avere il tempo di vedere realizzata. Grillo comunque rimane un Patrimonio dell'Umanità da proteggere e difendere.

Tommaso Chimenti 16/03/2023

 

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