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All'Angelo Mai, "White rabbit red rabbit": Daria Deflorian accetta la sfida!

"White rabbit red rabbit" è un esperimento sociale in forma di spettacolo in grado di stabilire un contatto spiazzante e travolgente tra attrice/attore e pubblico; una sedia, un tavolo, una bottiglietta d’acqua e poco altro, gli unici orpelli concessi. Senza regia, senza prove, senza conoscere il testo, l’interprete per la prima volta davanti a tutti, apre sul palco la busta sigillata contenente il copione e ne legge il contenuto a sè e al pubblico, iniziando così un'avventuroso viaggio estemporaneo.
Chi accetta la sfida e decide di portarlo sulla scena deve rispettare alcune regole: non può averlo visto prima e deve arrivare sul palco libero da ogni certezza per iniziare l'esperimento. 
Basato sul testo teatrale dell’autore iraniano Nassim Soleimanpour, "White rabbit red rabbit" attraversa il mondo dal 2011, è stato tradotto in 20 lingue, ha fatto più di mille repliche ed è rappresentato in 25 Paesi del mondo, dall’India all’Europa attraversando le due Americhe. miriam
Tra i suoi interpreti più celebri Whoopi Goldberg, Ken Loach e tantissimi altri, celebrità dello show business e performers del teatro di ricerca, tutti hanno accettato la sfida di riportare ad un pubblico vasto un messaggio da parte dell'autore che, nel momento in cui scrive, vive una condizione di disagio e che richiede all’interprete, dunque, un disagio di pari entità. Nassim ora vive a Berlino con la moglie Shirin e continua a scrivere testi teatrali.
Un esperimento non solo artistico, ma anche organizzativo, che rompe le regole tradizionali del mercato e mette in atto un dialogo che vede coinvolti in egual misura Teatro, Artista e Produzione. In Italia grazie a 369 gradi, la struttura riconosciuta nell’ambito dell’innovazione culturale, sotto la direzione di Valeria Orani, " White rabbit red rabbit" è in giro nelle principali città: Milano, Roma, Cagliari, Bari, Napoli, Ravenna, Palermo, servendosi di interpreti quali Davide Enia, Emma Dante, Federica Fracassi, Vincenzo Pirrotta.
E ancora, dopo il successo di Sylvia de Fanti, Daniele Parisi, Elena Di Cioccio, Lino Musella, Antonio Catania, il qui e ora nella sua massima espressione si mostra all'Angelo Mai grazie all'interpretazione di Daria Deflorian. Pantalone di ciniglia rosso e un'autoincoraggiante maglia nera con su scritto "Daje", l'attrice accetta la sfida e, insieme all'autore e al pubblico, si immerge in questo circo per mostrare il ciclico rapporto tra passato e futuro. 
Non si tratta di un testo politico e non deve essere descritto come tale, il suo contenuto è metaforico e distante da ogni orientamento politico, ma la richiesta ai giornalisti che lo vedono è che siano attenti e prudenti. Si chiede di non svelare il contenuto del testo, di non scrivere recensioni in senso ‘tradizionale’, ma di porre l’accento sul fatto che, nonostante tutte queste premesse, "White rabbit red rabbit", è prima di tutto il sogno realizzato di un dialogo impossibile, un gioco teatrale contro ogni censura e ogni distanza geografica e culturale, un incontro ravvicinato che lascia tracce profonde, perché mette sullo stesso piano emotivo autore, attore e spettatore.
Senza voler entrare nel merito dello spettacolo, si deve segnalare il coraggio dell’interprete che, semplicemente sapendo quali oggetti di scena troverà e con il rigoroso dovere di ribadire ad ogni battuta non legata al testo la locuzione “E’ una mia aggiunta”, si cimenta in un gioco teatrale fatto di curiosità, estro e forse anche vivo interesse per una storia che potrebbe rivelarsi interessante da raccontare e da vivere in prima persona.
Per mantenere il giusto mistero sul testo, non è possibile approfondire troppo ma, è doveroso invitare a seguire le tappe di questo esperimento. Prossimo appuntamento a Roma, nuovamente all'Angelo Mai, il 16 aprile Vinicio Marchioni, dunque anche ripetendosi più volte nella stessa città, a testimonianza della sua natura di rito sempre uguale e sempre diverso.

Miriam Larocca 27/03/2018

 

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