Testo e regia: Roberto Nugnes
Con: Angelo Rizzo e Gioele Rotini
Allestimento scenico: Eugenio Piscopello
Luci: Pietro Frascaro
Il gioco d’azzardo, l’alcool, un lento processo di autodistruzione. “All-In” è l’incontro e lo scontro di due uomini completamente diversi, amici da sempre perché entrambi irrimediabilmente soli, incapaci di occupare un posto nella società. Ernesto, giocatore patologico, arriva a compiere un gesto estremo pur di poter saldare i suoi debiti, e Ruggero, una persona decisamente razionale, ma chiusa e con problemi relazionali, per aiutare l’amico rischierà di seguirlo nella sua tragedia.
Ernesto vuole sfidare la sorte con ingordigia, a costo di perdere di vista ciò che più conta nella vita, mettendo in gioco se stesso, puntando tutto: all-in, appunto. Lo spettacolo, selezionato per il Roma Fringe Festival 2015, inquadra la drammatica piaga del gioco d’azzardo, un disturbo morboso che fa perdere la percezione della realtà e fa precipitare inevitabilmente in un baratro da cui è difficile riemergere: non esiste mai la vittoria, ma una perdita sempre più lacerante che inaridisce l’anima.
I due interpreti, Angelo Rizzo e Gioele Rotini, dimostrano sicuramente un’ottima padronanza della scena e uno studio accurato dei personaggi, caratteri opposti e ben delineati.
Il testo rischia, spesso, di penalizzarli: l’autore decide di affrontare la difficile tematica in una chiave tragicomica, in cui, però, la ricerca dell’umorismo appare un po’ troppo forzata, con battute che rischiano di cadere nel superficiale.
Piuttosto che usare la comicità per trattare l’argomento in modo trasversale e quindi, per contrasto, più incisivo, l’autore e regista, Roberto Nugnes, sembra preferire un’ironia a volte prevedibile, ma comunque, tutto sommato, riuscita e apprezzata dal pubblico.
Chiara Bencivenga 21/07/2015