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Al Teatro Grassi di Milano secondo appuntamento con Trame D’autore: “Fake Single” di Ha Zhichao per la regia di Livia Ferracchiati

di Ha Zhichao
Traduzione di Federica Abenante
Consulenza alla drammaturgia Greta Cappelletti
con Valentina Mandruzzato, Marcello Mocchi, Marco Rizzo, Emilia Scarpati Fanetti
costumi e movimenti scenici Laura Dondi
regia di Livia Ferracchiati

Eccoci al secondo imperdibile appuntamento con Trame d’autore con il divertente, raffinato ed attuale “Fake single” di Ha Zhichao per la regia della giovane Livia Ferracchiati. Una commedia brillante quella diretta da Livia Ferracchiati, ambientata a Pechino ai giorni nostri. La felicità di una coppia di giovani trentenni, che si trova a lavorare nella stessa azienda, subisce una pesante battuta d’arresto. In ballo interessi economici e il desiderio di crescita professionale in un sistema lavorativo dove non è consentito trasgredire la regola numero uno, il principio fondamentale, ovvero quello che tra i dipendenti non ci devono essere relazioni. L’azienda difatti s’impone di assumere solo single. La commedia gioca molto sugli equivoci, dialoghi incrociati che portano ad una escalation di situazioni comiche, anche se non mancherà l’elemento tragico della vicenda. E’ un testo denso di riflessioni attraverso la storia di una coppia che vede sgretolarsi la propria relazione per la scalata professionale della moglie. E’ allo stesso tempo uno spettacolo globale, nel senso che questa storia, scritta da un autore cinese, narra di una vicenda che potrebbe essere riadattata ovunque in Europa. Quanti sono i meccanismi che influenzano l’assunzione di una donna? Nonostante una donna sia una giovane promessa, difatti un selezionatore, un’azienda fanno gelidi calcoli. Di fronte all’assunzione tra un lui e una lei, ancora oggi, fa rabbrividire, ma è la triste realtà dei fatti, la scelta ricade su un uomo piuttosto che una donna, perché quest’ultima può sposarsi, avere dei figli e di conseguenza assentarsi. Di conseguenza, ciò comporterebbe un ostacolo in termini economici per l’azienda. Il mood che si respira in questa commedia che oscilla tra intrighi e menzogne, sullo scenario di una Cina metropolitana che richiede alla propria popolazione, la massima efficienza in tutti i settori, riflette tante realtà a noi vicine. Ciò a conferma di quanto diceva Escobar, il Direttore Artistico del Piccolo, durante la conferenza stampa di presentazione del Festival Trame D’Autore, ovvero che nelle storie come quelle di “Fake single” si scopre l’altro e nell’altro se stessi. In questo senso possiamo parlare di “Fake single” come di un testo universale, capace di leggere una realtà che travalica i confini delle metropoli cinesi, abbracciando l’Occidente, meno lontano dall’Oriente rispetto a quanto si possa pensare. Una commedia in generale leggera, fatta di battute taglienti dove il cinismo si mescola all’ingenuità e la rivalità in amore si confonde con quella professionale. Da vedere.

Adele Labbate 14/09/2015