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Al Teatro Elfo Puccini pioggia di risate con la commedia “Mr. Pùntila e il suo servo Matti” di Brecht

Chi di noi non fa convivere in se stesso un dottor Jeckyll ed un Mister Hyde? In una società come la nostra dove si è oramai perso il senso quasi di ogni cosa e dove tutto sembra il contrario di tutto, che, a distanza di poco, si capovolge, “Mr. Pùntila e il suo servo Matti” di Bertolt Brecht risulta una commedia molto attuale dove il ricco possidente Pùntila manifesta un carattere cangiante: sobrio vorrebbe che la figlia Eva sposasse un diplomatico incapace, sotto effetto alcolico, vorrebbe invece andasse in sposa al suo sagace servo Matti, che tratta su un piano di parità.
Forse una delle migliori commedie di Brecht, “Pùntila” ci presenta una galleria di personaggi che sembrano avere dei netti riferimenti cinematografici. Tra i più evidenti quelli tra Pùntila e Charlie Chaplin, tra Eva e Bette Davis, tra il vecchietto a servizio di Pùntila e Renato Rascel, tra la segretaria di Pùntila e Tina Pica.
La scenografia si sviluppa su due piani. Sul piano alto domina uno schermo sul quale scorrono i titoli dei vari capitoli della storia che si snoda ad episodi. I personaggi entrano in scena in maniera rocambolesca, con fare agitato, nel bel mezzo di temporali che invece di rendere l’atmosfera tetra, sortiscono l’effetto contrario tanto da sembrare sul set di Frankenstein Junior. In questa sarabanda tocca al tagliente servo Matti il compito di disfare le false promesse del padrone, in un rapporto che richiama la coppia Don Chisciotte/Sancho Panza che rimanda alle dinamiche fra il comico e la spalla delle comiche. Ma questa commedia popolare è anche un'allegoria del capitalismo che in questa versione di Bruni e Frongia dà molto spazio agli inserti musicali, grazie agli interventi live di Matteo de Mojana ed alla folta schiera di dodici attori che raccolgono più generazioni.
A vestire i panni del lunatico Pùntila, Ferdinando Bruni, affiancato dal servo Matti di Luciano Scarpa e da Ida Marinelli, Corinna Agustoni, Elena Russo Arman e Luca Toracica, Umberto Petranca, Nicola Stravalaci, Carolina Cametti, Francesca Turrini e Francesco Baldi. Uno spettacolo in generale divertente, specie nella prima parte, dove la recitazione è volutamente esagerata, fatta di schemi che si ripetono; uno spettacolo che pur tra sorrisi e nevrosi non manca di affrontare problemi attuali come la disoccupazione ed il rapporto, talvolta assurdo tra datori di lavoro e dipendenti; uno spettacolo che ci dà modo di apprezzare attori, come Bruni o Russo Arman anche in veste comica.
Lo spettacolo rimarrà in scena al Teatro Elfo Puccini fino al 31 dicembre.

Adele Labbate 13/12/2015