Solitamente, per guidare un cavallo e stabilirne anche l’andatura, occorrono le briglie. Se non vengono utilizzate, il cavallo procede liberamente, senza essere condizionato. Se invece l’animale in questione non è un cavallo ma un vero e proprio animale da palcoscenico, le cose cambiano. Oscar Biglia, all’anagrafe Franco Lorenzetti, non ha infatti bisogno di essere guidato. Lui sa come comportarsi sul palco: senza vincoli, blocchi o rallentamenti, galoppa sempre verso la risata perfetta.
Nella serata di giovedì 2 luglio, il cabarettista (in passato anche attore in “Scherzi a parte”, controfigura per il cinema, chitarrista, fumettista, presentatore e animatore) ha portato sul palco del Celio il suo spettacolo “A biglia sciolta”, partecipando così alla venticinquesima edizione del festival della comicità “All’Ombra del Colosseo”, manifestazione che vedrà esibirsi anche altri specialisti della risata come Dado, Antonello Costa, Enzo Salvi e Mariano D’Angelo.
La semplicità negli allestimenti e il clima gioviale di sano divertimento hanno confermato il talento esuberante di Biglia. Il suo monologo è la conseguenza delle sue precedenti peregrinazioni in chiave comica, e spazia in lungo e in largo, in alto e in basso, da destra a sinistra, negli ampi limiti del cabaret moderno. La sua è una dissacrante comicità che ricalca i caratteri tipici della spontaneità e della schiettezza capitolina e i suoi testi strizzano l'occhio alla solidarietà e all'impegno sociale. Ce n’è per tutti: uomini e donne, genitori e figli, chiesa, politica, sport estremi (“Si chiamano così perché fai sport e poi… stremi!”), fino ad arrivare ad improbabili telefonate con gli elettrodomestici e a battute autoironiche sulla calvizie.
Insomma: se ridere fa bene alla salute, "A biglia sciolta" ha allungato la vita a molti.
Pierfrancesco Rizza 03/07/2015
“A biglia sciolta”: la comicità dissacrante di Oscar Biglia “All’ombra del Colosseo”
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