Teatro

FIRENZE - “Ogni corpo immerso in un fluido subisce una forza diretta dal basso verso l'alto di intensità equiparabile alla forza-peso del fluido spostato”. Semplicisticamente, una sorta di azione e reazione. Siamo, inevitabilmente, in una piscina, anzi negli spogliatoi tra armadietti e la scena, didascalica ma efficace, di Federico Biancalani (il pubblico è posto sul palco del Teatro di Rifredi), che ci ricorda proprio le corsie di una vasca olimpionica con i galleggianti a dividere il percorso dei nuotatori. E subito la mente vola al videoclip anni '80 “Smalltown boy” dei Bronski Beat: acqua, spogliatoi, violenza, nudi, prurigine, voyeur. Già…

MILANO – Quello che abbiamo visto assistendo alla novità “Bed Boy Jack” (prod. Filodrammatici, Stabile Veneto, Next '20) scritto e diretto da Bruno Fornasari si potrebbe racchiudere nell'epitaffio di Schopenauer “Il mondo come volontà o rappresentazione” ovvero il reale là fuori è la mia rappresentazione e tutte le rappresentazioni sono oggetti del soggetto e tutti gli oggetti sono rappresentazioni quindi il mondo è copia e non realtà vera. Perché è di questo che si discute e discerne sullo sfondo della vicenda, di cronaca vera, di Jack Unterweger serial killer di prostitute austriaco, che uccideva le proprie vittime formando un cappio…

PARMA – Stiamo aspettando che la meteora ci arrivi sulla testa. E staremo lì a filmarla per poi postarla. Siamo quegli uomini e donne della pellicola “Don't look up” che guardano al cielo, avendo avuto in precedenza tutto il tempo per prendere delle decisioni sensate e che invece si sono interrogati, divisi, lacerati, litigando furiosamente in fazioni ideologiche per, infine, non arrivare a nessuna soluzione, disuniti (e anche qui potremmo proporre una citazione sorrentiniana dell'ultimo “E' stata la mano di Dio”), disarticolati, scaramantici, primitivi, riducendosi a pregare quando ormai non c'è più niente da fare invece che fare qualcosa quando…

CERVIA – E' buio e fosco in questa sorta di scantinato che pian piano perde la sua connotazione reale finendo per diventare metafora del groviglio esistenziale e nero che alberga ed è cresciuto come tumore dentro le menti, i ricordi, i traumi, gli incubi dei tre personaggi sulla scena. Un classico triangolo dove ai due lati più lineari e banali, gli uomini, tradizionalisti e maschilisti manovali che si punzecchiano e sfottono e attaccano infantilmente, poco soddisfatti delle loro vite sempre uguali, si aggiunge improvvisamente il terzo, la donna (Margareth), che cambia i connotati, che toglie la polvere, che fa saltare…

Poeta, saggista, pensatore, giornalista, regista, drammaturgo: classe 1922, Pier Paolo Pasolini è stato tra i più grandi ed eclettici intellettuali della storia moderna. Declamare il suo nome è come comprimere in un’unità la complessità e l’immensità di tutto un periodo storico. Lui, cronistoria personificata di tutta un’epoca che ha segnato e segnerà l’umanità intera. Avido lettore e giovane esordiente, Pasolini sviluppa una vera e propria dote scrittoria componendo un piccolo compendio di poesie, corredate da disegni, perdute durante il periodo bellico. Presto seguirà la sua prima raccolta di poesie dal titolo Poesia a Casarsa (1942): un’opera, questa, seppur ancora giovanile,…

Il palcoscenico buio, illuminato solo dalla luce di una lampada dall’alto. Una porta sullo sfondo e una sedia al centro. In una scenografia estremamente essenziale, è in scena Ascanio Celestini, non solo attore, ma anche ideatore e regista dello spettacolo. Chi scrive ne recensirà la prima parte guardata su Raiplay. Inizia a parlare, subito, senza preamboli, senza presentazioni. Racconta di alcuni musei che esistono nel mondo: il Louvre, il museo col corpo mummificato di Lenin a Mosca e quello che espone mutande a Bruxelles. Queste poche parole per introdurre lo spettatore al tema della pièce: il museo di Pier Paolo…

Anche nella seconda parte di "Museo Pasolini", scritto e diretto da Ascanio Celestini, ci chiediamo: cosa dovremmo custodire del poeta bolognese e perché? La visita guidata continua. Nella seconda parte dello spettacolo – visto sul canale RaiPlay –, Celestini si concentra soprattutto sulla ricostruzione del contesto storico e politico di quell’Italia che lo stesso intellettuale descrive nelle sue opere, portando alla luce il lato oscuro del boom economico e la tensione della stagione stragista degli anni ’70. L’obiettivo della messa in scena è quello di valorizzare a pieno la densità informativa della drammaturgia imbastita e interpretata. Ciò che emerge, per…
Libro della settimana
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"Niente come prima": il romanzo d'esordio di Mangiasogni è da maggio disponibile nelle librerie italiane. I protagonisti sono i giovani schiacciati dal peso di un futuro incerto
"Edoardo ha 25 anni e il lavoro che i suoi genitori sognavano per lui in una grande multinazionale. Ogni mattina lascia la stanza in affitto…