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Teatro

A Colpi di scena il meglio del Teatro ragazzi in circolazione
FAENZA – L'Accademia non si è affatto Perduta o almeno, certamente se lo è stata si è ampiamente ritrovata. “Colpi di Scena” è un format consolidato nel teatro per le giovani generazioni e da biennale lo scorso anno si è trasformato in annuale alternando la visione di spettacoli per adulti, negli anni dispari (la prossima edizione sarà a settembre '23), a quelli per ragazzi, negli anni pari. E i colpi teatrali dell'AP (in collaborazione con ATER) sono stati ben assestati anche quest'anno, dislocati tra Faenza e Forlì tra i tanti teatri che compongono la costellazione degli spazi romagnoli: il San…
Colpi di Scena si tinge di olandese: Orange is the new theatre
FORLI' – Senza voler essere necessariamente esterofili, le due proposte provenienti dall'Olanda, all'interno del fitto e corposo cartellone della rassegna “Colpi di Scena” (organizzato da Accademia Perduta/Romagna Teatri e Ater Fondazione), festival di teatro per ragazzi e giovani tra Forlì e Faenza, sono state le più incisive, sicuramente le più moderne e contemporanee, con linguaggi aperti a riflessioni stratificate, interessantissime suggestioni piene di senso e contenuti adatti ad ogni età e non chiusi nella scatola-definizione-dicitura-didascalia “teatro ragazzi” che alle nostre latitudini limita la visuale e semplifica l'immaginazione. Per primi ci siamo trovati davanti ad “Hermit” (significa “Eremita”) del gruppo Simone…
Narni Città Teatro: il teatro è ovunque
NARNI – Spoleto, Todi, Narni. In Umbria, teatralmente parlando, accadono le cose, il panorama si muove. Davide Sacco, codirettore del festival Narni Città Teatro assieme a Francesco Montanari, ha portato il teatro in ogni angolo, piazza, sala, in un teatro da restaurare e ripristinare, come in chiostri e giardini, scorci di valle e maneggi di cavalli, al castello come un su tavolo, negli anfratti di mura scorticate e divelte come su un tessuto aereo, nei porticati, orti, spiazzi, terrazze. Dovunque ci sia un luogo per mettersi in cerchio e vedere e ascoltare qualcuno posto al centro, allora lì c'è teatro,…
Camminare con i Cuocolo/Bosetti: un viaggio interiore
PARMA – Il cammino e il teatro sembrano luoghi così distanti, o almeno ce li hanno raccontati mettendoli in categorie lontane: a teatro si sta fermi e a sedere nel buio, si cammina invece nelle luce, muovendosi e, forse, anche interagendo con gli altri e con la natura circostante. Ma alcune esperienze invece ci raccontano che è possibile unire le due fasi in un errare teatrale o in un teatro podistico. Ecco che in questo paniere mettiamo certamente il “Walking Therapie” del Teatro di Rifredi, a Firenze, il “Walking in Fabula” tra Piacenza e Lodi, le “Passeggiate” dei Chille de…
Aprono il "Campania Teatro Festival" Lina Sastri e un Amleto uscito dal carcere minorile
NAPOLI – Anche se il mare non lo vedi, di sottofondo ti arriva sempre a prendere. Ti sposta, una carezza decisa, come un tirarti sottobraccio, amichevole e netto. Tutte le strade portano alla maestosità del Maschio Angioino che, anche con le gru che tentano invano di bloccarne la visuale, anche con gli infiniti lavori della metropolitana, se ne sta lì vedendoci passare piccoli, con gli occhi stretti davanti alle sue pietre brune, ai suoi merli, alle sue torri imponenti. Sui muri dei vicoli spuntano gatti francesi sorridenti disegnati con colori sgargianti che il tempo e il caldo hanno scolorito senza…
"Torino Fringe Festival": il teatro indipendente sugli scudi
TORINO – Torino Caput Mundi. O quanto meno dell'Italia. Se Milano è città europea, Torino le va subito a ruota. Qui accadono le cose, pur nelle contraddizioni, si ha la netta sensazione che questa metropoli, una volta considerata aristocratica e adesso cosmopolita, sia in cammino, in movimento. A Torino non ci si annoia. Negli ultimi anni infatti, su questa sponda del Po, sono, non a caso, approdati il Salone del Libro come i Masters di Tennis o ultimamente l'Eurovision. L'arabo che prende piede, la Francia così vicina, la maestosità delle montagne sullo sfondo di questa cartolina, Torino incastrata tra il…
Pranzo in silenzio: mangiare senza parole è mistico e introspettivo
TORINO – C'era una volta il “Pranzo è Servito”. La mensa, il desco, l'aggiungi un posto a tavola, lo stare tutti riuniti attorno ad un focolare, il calore del passarsi e condividere le pietanze, il vino nei calici che abbatte le differenze e democraticamente livella i commensali. Lo stare a tavola, e questo ben lo sanno i popoli mediterranei ma anche quelli del mondo arabo o africano, è sinonimo di conoscenza, di scambio, di vicinanza, di unione. A tavola si parla, ci si guarda, si ride: i piatti sono più gustosi se la compagnia è felice, se è allegra: “Riempirò…

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