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Teatro

Spores: benvenuti nell’indeterminazione creativa
Grazie alla compagnia APPERCEZIONI il 10 marzo 2023 ha preso il via “Indeterminazioni Poetiche”, la prima tappa della manifestazione Spores intitolata “XP-PX = iħ Indeterminazioni”, vincitrice di Europa Creativa 2022 e ispirata alla fisica quantistica di Werner Heisenberg. Le forme si aprono, il sistema trabocca. Si parla di indeterminazione, di intermedialità e di intersezionalità. Le dimensioni si moltiplicano, in maniera che diventa più difficile capire - o scegliere - in che mondo ci troviamo. Perché scegliere? Scegliere il caos è possibile? È augurabile? Quante domande poste dalla performance Spores. Questo è il metaverso, con l’attrice Maria Letizia Gorga che porta…
“Le ferite del vento” non rimarginabili di un padre assente
ROMA – Il vento non sembra violento, il vento pare innocuo, dolce brezza che ristora, tra tutti gli agenti atmosferici sembra il più docile e controllabile. Eppure ci sono i tifoni e le trombe d'aria, la bora, eppure le scogliere sono erose da centinaia di anni di rivoli di vento che le hanno scalfite, scolpite, segnate come profonde righe sugli zigomi. Il vento, come costante, come goccia cinese, può far male, può ferire in profondità dove è difficile, se non impossibile, rimarginare il dolore. Ha aspetti psicoanalitici questo “Le ferite del vento” (1h 20', dell'autore madrileno Juan Carlos Rubio; prod.…
Beppe Grillo fonda il movimento religioso “L'Altrove”
FIRENZE – Il teatro è lo spazio della finzione, della metafora, dell'essenza. Se il teatro si trasforma in un mero palco dal quale sciorinare le proprie sentenze, e tesi e idee e teorie, il proprio curriculum, le cose fatte e quelle che non ci hanno fatto fare (per colpa degli altri sempre, ovviamente), il teatro, come luogo del possibile, del divenire, della trasformazione, come spazio di libertà, forse perde la sua funzione e diventa comizio, culto della personalità. E così Beppe Grillo torna dopo molti anni nei teatri e, non avendo più come unico argomento il Movimento Cinque Stelle, ci…
“La mia vita raccontata male”, Bisio e gli insuccessi di un'esistenza
PRATO – Sarebbe bello se tutte le vite avessero l'opportunità e l'occasione di poter essere raccontate. Che ognuno di noi avesse la fortuna di poter spiegare le nostre debolezze e cadute, le nostre lacrime e tutti quei momenti intimi che ci sono rimasti dentro negli anni e hanno costruito il nostro personale album delle fotografie. “La mia vita raccontata male” innanzitutto non è affatto raccontata male, anzi; la scrittura di Francesco Piccolo è sempre toccante, ironica, commovente, entra nelle pieghe del personale per diventare universale e arrivare a tutti i cuori, a tutte le nostre memorie, ai ricordi condivisi del…
“Le cinque rose” dei Fratelli Russo: desolazione e Mina, senza salvezza
BOLOGNA – Sarebbe troppo semplicistico bollare “Le cinque rose di Jennifer”, manifesto di Annibale Ruccello, come un thriller, un noir, un giallo. Certo, c'è un'inquietudine di fondo, un disagio che si taglia a fette, una cappa claustrofobica che opprime e soffoca, del sangue, un assassino. Ed è importante la messinscena a cura del Teatro Bellini, con i fratelli Russo (Gabriele in regia e Daniele in scena; 1h 20' di teatro altissimo) binomio e incastro prolifico che dà sempre buoni frutti. Una scena (di Lucia Imperato) che ci immerge in un ricettacolo - boudoir dove il rosso campeggia, violento e aggressivo,…
Veronica Cruciani, con una vera coppia in scena, rivoluziona “L'Amante” di Pinter
CATANIA – E' un gioco sottile nel quale perdersi, scivolare come dentro le sabbie mobili, un meccanismo che sempre più, lentamente ti inchioda a passaggi, dettagli che mutano impercettibilmente, in un andamento tanto armonioso quanto feroce, adesso leggero ora scattoso dentro un marchingegno psicologico dove i personaggi (e gli attori), ma anche il pubblico, sono gli ingranaggi di un sistema che cambia le regole, che prende nuovi spiragli e luci, che assume nuove forme perché visto e inquadrato da diverse angolazioni. Potremmo essere dentro il tunnel degli specchi nell'affrontare questo sorprendente “L'Amante” di pinteriana scrittura al quale la regista Veronica…
Lucia Mascino in “Smarrimento” è le nostre paure, le delusioni, i dolori sommersi
CALENZANO – “In questi tempi di sanguinoso smarrimento, ordinato disordine, pianificato arbitrio, disumana umanità” (Bertold Brecht). Se ci si sente smarriti è perché abbiamo la netta consapevolezza di aver perso la strada maestra, abbiamo perso l'orientamento e siamo finiti “in una selva oscura che la diritta via era perduta”. C'è un bianco abbacinante in questo interno borghese, candido manicomiale: scrivania, libreria, gli stessi libri, il divano, la poltrona, tutto è di quel colore non-colore che attende di essere sporcato di vernice vitale. L'abito stesso della protagonista, le sue scarpe. A provare “Smarrimento” (prod. Marche Teatro; visto al Teatro Manzoni di Calenzano)…

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