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Teatro

Medea: una madre simulacro del disamore
In prima nazionale al Teatro Mercadante di Napoli, lo scorso 16 marzo ha fatto il suo debutto il nuovo, atteso spettacolo diretto da Liv Ferracchiati: Medea. Una madre, una produzione del Teatro di Napoli–Teatro Nazionale e TPE Teatro Piemonte Europa. Non stupisce che sia la regia di Liv Ferracchiati – che ha firmato la pluripremiata Trilogia sull’Identità (Peter Pan guarda sotto le gonne, Stabat Mater, Un eschimese in Amazzonia) – a consegnare al pubblico una rivisitazione inedita, eppure straordinariamente fedele alla versione euripidea, di una delle più rappresentate tragedie dell’antichità: Medea, personaggio tanto conosciuto quanto controverso, per molti aspetti spaventoso…
I ciliegi di Čhecov inaugurano la primavera romana 2023
È primavera ma non tutti i ciliegi sono in fiore; non quelli dell’ultima opera di Čhecov, in scena al Teatro Sala Umberto di Roma dal 21 marzo al 2 aprile 2023.Il giardino dei ciliegi, diretto da Rosario Lisma, con Milva Marigliano, Dalilas Reas, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli e Giovanni Franzoni e la partecipazione in voce di Roberto Herliztka, racconta di una felicità appassita, di speranze arrese, di disillusioni ma anche di una irrefrenabile voglia di rinascita e riscatto.Questa commedia in due atti è una riflessione dell’autore sull’essere umano, sulla sua cecità e inettitudine, la sua incapacità di guardare dentro se…
Spores: benvenuti nell’indeterminazione creativa
Grazie alla compagnia APPERCEZIONI il 10 marzo 2023 ha preso il via “Indeterminazioni Poetiche”, la prima tappa della manifestazione Spores intitolata “XP-PX = iħ Indeterminazioni”, vincitrice di Europa Creativa 2022 e ispirata alla fisica quantistica di Werner Heisenberg. Le forme si aprono, il sistema trabocca. Si parla di indeterminazione, di intermedialità e di intersezionalità. Le dimensioni si moltiplicano, in maniera che diventa più difficile capire - o scegliere - in che mondo ci troviamo. Perché scegliere? Scegliere il caos è possibile? È augurabile? Quante domande poste dalla performance Spores. Questo è il metaverso, con l’attrice Maria Letizia Gorga che porta…
“Le ferite del vento” non rimarginabili di un padre assente
ROMA – Il vento non sembra violento, il vento pare innocuo, dolce brezza che ristora, tra tutti gli agenti atmosferici sembra il più docile e controllabile. Eppure ci sono i tifoni e le trombe d'aria, la bora, eppure le scogliere sono erose da centinaia di anni di rivoli di vento che le hanno scalfite, scolpite, segnate come profonde righe sugli zigomi. Il vento, come costante, come goccia cinese, può far male, può ferire in profondità dove è difficile, se non impossibile, rimarginare il dolore. Ha aspetti psicoanalitici questo “Le ferite del vento” (1h 20', dell'autore madrileno Juan Carlos Rubio; prod.…
Beppe Grillo fonda il movimento religioso “L'Altrove”
FIRENZE – Il teatro è lo spazio della finzione, della metafora, dell'essenza. Se il teatro si trasforma in un mero palco dal quale sciorinare le proprie sentenze, e tesi e idee e teorie, il proprio curriculum, le cose fatte e quelle che non ci hanno fatto fare (per colpa degli altri sempre, ovviamente), il teatro, come luogo del possibile, del divenire, della trasformazione, come spazio di libertà, forse perde la sua funzione e diventa comizio, culto della personalità. E così Beppe Grillo torna dopo molti anni nei teatri e, non avendo più come unico argomento il Movimento Cinque Stelle, ci…
“La mia vita raccontata male”, Bisio e gli insuccessi di un'esistenza
PRATO – Sarebbe bello se tutte le vite avessero l'opportunità e l'occasione di poter essere raccontate. Che ognuno di noi avesse la fortuna di poter spiegare le nostre debolezze e cadute, le nostre lacrime e tutti quei momenti intimi che ci sono rimasti dentro negli anni e hanno costruito il nostro personale album delle fotografie. “La mia vita raccontata male” innanzitutto non è affatto raccontata male, anzi; la scrittura di Francesco Piccolo è sempre toccante, ironica, commovente, entra nelle pieghe del personale per diventare universale e arrivare a tutti i cuori, a tutte le nostre memorie, ai ricordi condivisi del…
“Le cinque rose” dei Fratelli Russo: desolazione e Mina, senza salvezza
BOLOGNA – Sarebbe troppo semplicistico bollare “Le cinque rose di Jennifer”, manifesto di Annibale Ruccello, come un thriller, un noir, un giallo. Certo, c'è un'inquietudine di fondo, un disagio che si taglia a fette, una cappa claustrofobica che opprime e soffoca, del sangue, un assassino. Ed è importante la messinscena a cura del Teatro Bellini, con i fratelli Russo (Gabriele in regia e Daniele in scena; 1h 20' di teatro altissimo) binomio e incastro prolifico che dà sempre buoni frutti. Una scena (di Lucia Imperato) che ci immerge in un ricettacolo - boudoir dove il rosso campeggia, violento e aggressivo,…

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