Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

Teatro

Il successo di “Fäk Fek Fik” evoca Schwab alle Carrozzerie_not
Le irriverenti e bulimiche interpreti di “Fäk Fek Fik” brillano di luce visionaria (“una e trina”), in una triade abbagliante di lampi, memorie e flash, cuciti insieme in un’osmosi paranoica, tra crude realtà e scomposte illusioni, montate a intermittenza su crudeli sketch incrociati e minimali ricami elettronici.Lo spettacolo rende omaggio a Werner Schwab, controverso drammaturgo di Graz annegato nell’alcol a soli 35 anni nel 1994, e si pone in un continuum ideale con “Le presidentesse”, sua opera più celebre per la quale l’autore confidò un senso sfuggente: “esporre ed incontrare se stessi è un lavoro, quindi incontra resistenza”. La resistenza,…
“Shenzhen significa inferno”: un inedito spaccato di realtà contemporanea
Uno spazio asettico, quattro sedie vuote, ciascuna con un numero impresso e una donna completamente vestita di bianco, fredda, glaciale, quasi un robot, un militare arruolato più che un addetto al personale di un azienda cinese: questo è lo scenario di “Shenzhen significa inferno”, spettacolo di Stefano Massini, andato in scena dal 26 al 29 novembre al Teatro Brancaccino di Roma.Per sessanta minuti la donna sottopone quattro operai, due uomini e due donne, a un estenuante test per verificare chi di loro sia degno di lavorare per il prestigio dell’azienda “Oseris”. I quattro operai, segregati in questa stanza, vengono privati…
Rilettura musicale di un'opera musicale: il Decameron secondo David Riondino
"Intendo di raccontare cento novelle, o favole o parabole o istorie che dire le vogliamo, raccontate in dieci giorni da una onesta brigata di sette donne e di tre giovani nel pistelenzioso tempo della passata mortalità fatta, e alcune canzonette dalle predette donne cantate al lor diletto" (Decameron, Proemio) Le voci dei ragazzi di Roma Tre, i versi di "Erba francese" di Giorgio Caproni, la scritta "Books, not bombs" che campeggia silenziosa sul fondo del palco. È discreto e sentito l'omaggio dell'ateneo romano alle vittime degli attentati terroristici di Parigi. "L'odio si combatte con la cultura" è il messaggio, e…
Il bordello di Circe, le calosce di Ulisse: l’Odissea di KHORA.teatro
“Bloccato qui, solo su uno scoglio, piango la mia anima ospite. Il mare è una cintura di spine, che cinge la vita del giorno, che cinge il ritorno” (Vinicio Capossela, Calipso) Da Omero a “Omeros”. KHORA.teatro rivisita l’Odissea in chiave contemporanea allo Spazio Diamante e lo fa aggrappandosi alle atmosfere della tragedia inglese e al filtro letterario dantesco e melvilliano, dipingendo un Odisseo marinaio peccatore, zimbello degli dei e della sua anima ospite. L’adattamento diretto da Vincenzo Manna e Daniele Muratore si rifà agli esametri di Derek Walcott: “Omeros”, scritto nel 1990 e premiato nel 1992 con il Nobel per…
Filippo Gili celebra una liturgia dell’essenza umana con “Antigone” al Teatro dell’Orologio
Una sete di giustizia, divina e umana, sconvolge il senno di una polis globalizzata che ora, come ai tempi di Sofocle, ritrova a teatro gli echi acuti di morti senza onore, prede di guerre antiche e odierne, ammassate nelle fosse comuni della coscienza dal V secolo a.C. a oggi, da Atene a Roma, da Tebe a Kobane.I cadaveri non sepolti chiedono grazia dall’oltretomba: una passionale e impulsiva Antigone (Vanessa Scalera) paladina di misericordia corporale, si immola a vittima sacrificale per le spoglie di un fratello ucciso, oltraggiato dai decreti dispotici del sacrilego re Creonte. Filippo Gili è il demiurgo di…
Lavia torna con "Il sogno di un uomo ridicolo"
“L’equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante” (Bertrand Russel) “Siate affamati, siate folli” (Steve Jobs)“L’individuo equilibrato è un pazzo” (Charles Bukowski) Lo abbiamo criticato in tutte le salse, da anni, ma Gabriele Lavia, seppur nelle sue regie composite annichilisca testo, scene e gli altri comprimari “uccidendo” chiunque osi girare attorno alla sua figura eccentrica e accentratrice sul palco, nella versione monologante riesce ancora a dare il meglio di sé con una forza, una visceralità, un'attorialità fuori dal comune. Un uomo di settantatré anni capace di un'ora e mezzo di monologo tiratissimo, superbo, di continue cadute in forma fetale,…
L’atteso ritorno di  Romeo Castellucci a Cagliari con “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”
“Questo spettacolo non è esatto, questo spettacolo è merda d’artista. Vedere il proprio padre perdere le feci per casa, in cucina, in salotto è (in se) bestemmia.” Queste le parole che conclusero la lettera aperta che Romeo Castellucci scrisse nel 2011, in seguito alle aggressioni esplose intorno al suo “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”, opera che oggi rappresenta la prima parte di quello che è poi diventato un dittico insieme a “Il velo nero del Pastore”.In tale occasione Castellucci e la Societas Raffaello Sanzio, compagnia di punta della ricerca contemporanea nazionale ed internazionale, presero le distanze da gruppi di fondamentalisti…

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM