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Teatro

Gli spettacoli del 2015 da portare verso il teatro che verrà
Sono gli ultimi giorni del 2015 e, come ogni anno, in questo periodo, tutto l’anno che sta per lasciarci mi scorre davanti come fosse un film, con le sue innumerevoli scene che, in positivo o in negativo, lo hanno caratterizzato. Non si può fare a meno quindi di tirare le somme, di fare un bilancio su ciò che, nel bene o nel male, ha animato le nostre vite in questi 365 giorni, anche dal punto di vista teatrale, perché il teatro è esso stesso vita. Il 2015 è stato sicuramente un anno positivo per il teatro, intenso, ricco di tante…
C’era “ciccia” da recitare: Massimo Popolizio e le nevrosi di Ponzio Pilato
Una fulminea presentazione, un palco austero, pochi fronzoli e tanta “ciccia” da recitare. In occasione della rassegna Flautissimo Massimo Popolizio porta nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica un reading – l'idea nasce da una lettura su Radio 3 – un monologo, una soggettiva, un’opera in musica, un’esemplare prova d’attore. È tutto questo “Pilato”, drammaturgia musicale del secondo capitolo del “Maestro e Margherita”, capolavoro del Maestro russo Michail Bulgakov pubblicato postumo nel 1967.Si tratta di una vera e propria soggettiva del procuratore della Giudea Ponzio Pilato, a colloquio con il “mite predicatore” Jeshua Ha-Nozri, il Gesù Cristo di Bulgakov. Popolizio…
Colangeli e Montanari al Piccolo Eliseo con “Il più bel secolo della mia vita”
Al Piccolo Eliseo, una commedia ironica e dissacrante getta luce su una normativa tutta italiana, paradossale e anacronistica, unica in Europa e attualmente in discussione al Senato: i figli di N.N (nosce nomen), non riconosciuti alla nascita, non possono venire a conoscenza dell'identità dei propri genitori naturali se non dopo aver compiuto il centesimo anno d’età. Ne “Il più bel secolo della mia vita” (in scena fino al 3 gennaio) Francesco Montanari interpreta Giovanni, un trentenne che dedica la vita a combattere tra associazioni, assemblee e distribuzione di volantini, per vedersi riconosciuto il diritto di conoscere la propria origine biologica.…
La "Prima guerra" dei trentini: storia sconosciuta, tragica e toccante
CERTALDO – Allo specchio come essere italiani al fronte in due modi differenti. Nel suo dittico sulla Grande Guerra, ricordo-monito e non celebrazioni, se in “Milite ignoto” Mario Perrotta era tutta la Babele di lingue dialettali sparsi per lo Stivale e confluite nel fango e nella melma di una trincea-latrina sperso a difendere una manciata di terra marcia, qui in “Prima guerra” è un confronto a due, in controcampo, in controcanto, in contropiede, contraltare e contrappasso, tra un lui andato a sparare di baionetta e lei rimasta a volerne sentire dolorosamente e nostalgicamente quel peso addosso mai afferrato, quella felicità…
“Kamikaze number five” al Teatro dell’Orologio
Il folle militante si prepara alla fine saltando la corda, lo sguardo è fisso e un odore intenso pervade la sala di sudore, secrezioni, adrenalina, mentre la febbricitante macchina del delirio ha inizio: in una catarsi sprezzante che gioca a volto scoperto, la regia vira sulle fobie sociali imperanti e Woody Neri - raggiungendo livelli di abilità ed espressività che lasciano il segno - terrorizza e indigna, attira su di sé il disprezzo che scongiura inquietanti e difficili immedesimazioni per un kamikaze che sta per esplodere e che, probabilmente, esploderà a breve… “in un teatro, ad esempio”! Completamente nudo, libero…
“Sorella con fratello”: un intenso viaggio all’interno delle complicate e toccanti dinamiche familiari
Il legame profondo, naturale, genetico che unisce un fratello e una sorella, e l’affetto, l’amore infinito, la protezione reciproca che degenerano in un sentimento morboso, incestuoso, in un’ossessione, in un rapporto malato, attraverso il quale lo spettacolo “Sorella con fratello” (in scena al Teatro dei Conciatori di Roma fino al 20 dicembre) indaga e affronta la tematica complessa delle dinamiche familiari e della violenza che talvolta si annida in esse. L’intenso incontro tra un fratello e una sorella, Lea e Leo, nel grigio scenario di un centro di recupero dal quale la ragazza finalmente potrà uscire, dopo aver scontato le…
Hypnagogia : un viaggio ipnotico all’interno del subconscio, tra sogno e realtà
Una camera da letto abitata da presenze mostruose, spettrali, ombre, proiezioni mentali di un uomo affetto da hypnagogia, o paralisi del sonno, un disturbo nel quale i sogni e la realtà si confondono creando delle terrificanti percezioni: questo è il leitmotiv sul quale si costruisce e si sviluppa “Hypnagogia”,il saggio di diploma dell’allievo regista dell’Accademia Silvio D’Amico, Giovanni Firpo, in scena al teatro Eleonora Duse fino al 20 dicembre. Due donne su altissime décolleté rosse, una cameriera e un essere terrificante (un uomo con il volto da coniglio) fluttuano nella stanza al ritmo del fastidioso frastuono che ronza nelle orecchie…

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