Teatro
L’Asino Albino è uno spettacolo scritto e interpretato da Andrea Cosentino nel 2004, fortemente voluto nel proprio cartellone in occasione della rassegna “Oltre le sbarre”, dal Teatro Atlante, una piccola realtà culturale nel cuore della Kalsa, la zona più creativa e vivace di Palermo che gli arabi amavano definire l’eletta.Ed è proprio così che ci si sente quando si ha la possibilità di assistere a spettacoli del genere: ammantati di fortuna, un po’ eletti, speciali. Perché Andrea Cosentino è uno spiritello dotato di grandi occhi, voce insinuante e spirito d’osservazione acuto, che penetra e scalda con ritmo ad ogni gesto…
Chi è abituato a raccontare bugie, lo fa con molta naturalezza e spontaneità, col risultato di crederci per davvero, tante le invenzioni costruite secondo un meccanismo ad orologeria. E’ pur vero comunque che i fabbricatori di menzogne, talvolta, presi dalla smania delle loro trame visionarie, fanno dei passi falsi, facendo trapelare la verità. Una commedia celeberrima, “Il Bugiardo”, in scena in questi giorni al Teatro Elfo Puccini di Milano con un divertente e solare Maurizio Lastrico. Un testo ricco di gag esilaranti, con arguzia rispolverato e rinnovato da Valerio Binasco che ne cura la regia. Strampalate, originali e immediate le…
Quando Lee Strasberg credette di dover svelare per primo ai manuali che ogni commediante, intenzionato alla fedeltà verso il personaggio, dovesse essere ricondotto alla memoria delle proprie emozioni trascorse, descriveva con la carne e con il sangue l'arte della sua professione.Una delle sale del Teatro Tordinona a Roma porta il suo nome. Al suo interno, ci sta una figurina madida di sudore che veste un paio di pantaloni fuori di misura, due scarpe abborracciate e l'ultima giacca rimastagli. È il santo Giuseppe, oppure un attore, un uomo tra il pubblico, o chi sta leggendo: Valerio Napoli ha scritto e incarnato…
Cos’è un byte? È la contrazione di un corpo che sta male. È il pensiero di una mente che tende ad autodistruggersi. È l’esperienza dell’abbandono. Perché al centro di uno spazio che diventa palcoscenico per un’ora c’è Luca Trezza che si confida e si affida agli sguardi del suo pubblico. In mano ha un cellulare. Dice di essere stato abbandonato dalla madre e di averle scritto un cantico. La cerca, chiede di lei e si arrabbia quando al posto di una risposta non ci sono altro che vuoto e silenzio. Ma il confine tra chi abbandona e chi è abbandonato…
C’è un misto di scetticismo e terrore quando si parla di riscritture e riletture di opere che la storia ha reso immortali. Peggio se parliamo di condensati, ancora peggio se parliamo di Shakespeare. La mente corre facilmente a quell’iniziativa editoriale di Centauria (gruppo RCS) che sono i “Distillati”, liofilizzati di libri sugli scaffali delle edicole di cui ancora, in effetti, molti si domandano il motivo.Per “Tutto Shakespeare in 90 minuti” questo discorso vale solo se ne conserviamo l’aspetto comico, perché lo spettacolo messo in scena e interpretato da Alessandro Benvenuti, con Nino Formicola e Francesco Gabbrielli, rifugge i facili richiami…
Cosa è davvero accaduto tra il grande drammaturgo Luigi Pirandello e la sua musa, l’attrice Marta Abba? Un grande affetto, un amore, una passione, forse un’ossessione: di qualsiasi cosa si sia trattato è stato un rapporto lungo più di cinquecento lettere, quelle che Pirandello ha scritto instancabilmente alla sua amata Marta.“Quell’atroce notte di ottobre” per la regia di Salvo Miraglia (che interpreta anche la parte del drammaturgo), rappresentato al Teatro Trastevere, mette in scena questo rapporto travagliato, confuso tra il legame artistico e quello non ben precisato che per molti è stata una vera e propria relazione. Tenuta nascosta forse…
Lucia Poli entra in scena con una gigantesca scarpa. La mette a terra. Una fisarmonica suona. Arrivano i racconti delle animalesse il cui punto di vista è stato ingrandito e mostrato da autori come Aldo Palazzeschi, Stefano Benni e Patricia Highsmith. Così come la scarpa che dal basso della terra si fa enorme e s’impone all’attenzione del pubblico dal suo angolo di palcoscenico. Basta guardare giù, mettere l’orecchio in modalità di ascolto e sentire le parole della gallina Pompona, che racconta le frustrazioni e le delusioni create dal dio umano. Virilità annientata con un colpo di forbici e Pompona perde…
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