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Teatro

“Mi chiamo Lina Sastri”: uno spettacolo in musica per raccontare Napoli, il teatro, la vita
“Guarda, c’è chella attrice, chella cantante... Cumme se chiama? Cumme se chiama?” esclamano in coro i giovani scugnizzi per le strade di Napoli. Si chiama Lina Sastri e appare in scena con il suo fascino istrionico, vestita di rosso, intonando suggestive melodie partenopee, nel suo spettacolo, intitolato appunto “Mi chiamo Lina Sastri”.La celebre attrice, accompagnata da una vera e propria mini orchestra di sei elementi, diretta da Mauro Pica, dà vita a un concerto teatrale, a un racconto in musica della sua città, della sua vita e quindi del teatro. Il canto della Sastri è quasi un romanzo espresso un…
Solitudini in dissolvenza nella "Camera 701"
SESTO FIORENTINO – “Li incontri dove la gente viaggia e va a telefonare col dopobarba che sa di pioggia e la ventiquattro ore perduti nel Corriere della Sera nel va e vieni di una cameriera” (Pooh, “Uomini soli”) Non c'è niente di più impersonale di una camera d'albergo. Dall'esterno. Ma per chi vi passa, vi sta, vi dorme, vi soggiorna, anche solo per una notte, diviene casa, luogo privato, scrigno, quattro mura che fanno confessione e vicinanza. Due sono i filoni di questo interessante testo rumeno, “Camera 701” di Elise Wilk, all’interno del cartellone di “Intercity Bucarest”, messo in scena…
Un “Misantropo” all’Argot Studio
Siamo chiamati a bere spritz nel foyer dell’Argot, invitati da eleganti personaggi in doppio petto e baffi seicenteschi, arricciati e confusi tra quelli dei comuni hipster nel pubblico in fila. Ci accompagnano gentilmente in sala, svelandosi sorprendenti attori di una contemporanea e graffiante rilettura della grande “commedia umana” di Molière, qui attualissima in veste “happy hour”. L’eco di un’imbeccata fondamentale - “chi siamo e perché siamo qui?” – annega nei bicchieri e nel suono de La Boheme, mixata in chiave lounge da un dj in scena, intento alla consolle per un consueto ritrovo di artisti, intellettuali e radical chic. Ci…
Nessuna hit parade: Festival ContAminazioni 2016, the final cut
Recensito ha seguito in esclusiva il Festival ContAminazioni, rassegna promossa dall’Accademia “Silvio d’Amico”: sei giorni di liberi esperimenti teatrali, incontri con ex-allievi ormai celebri e ancora incroci, scambi, contaminazioni appunto. Abbiamo chiesto ai nostri collaboratori di “giocare” con il proprio sguardo critico ed esprimere un voto da 0 a 5 sugli spettacoli visti: nessuna classifica, nessun giudizio di merito o demerito, solo uno spunto di riflessione a posteriori, in attesa della prossima edizione. Audizione di Chiara ArrigoniUn gioco di ruolo ben orchestrato, dove si tira sulla tempra perché vinca il più debole: la Arrigoni spara a salve sulla disperazione, la…
A chi viaggia "Versoterra" in direzione ostinata e contraria
“A noi è patria il mondo, come ai pesci il mare”. È la scritta che campeggia su ciò che resta dell’ex Cpt Regina Pacis a San Foca, fronte Adriatico, in faccia all’Albania, lamiere, mattoni, lampioni e l’ingombrante cancellata. Un fantasma in balia di riqualificazioni inimmaginabili, oggi, un covo di violenza, sangue e orrore dal 1998 al 2006, un guscio vuoto dove risuonano i venti freddi dell’est e le onde del mare che a pochi metri scava e sbatte sugli scogli. È qui che ha inizio “Versoterra – A chi viene dal mare” il nuovo, corale progetto di Mario Perrotta, su…
Al Teatro Vascello un "Funambolo" in equilibrio sul filo della solitudine
Si muove in bilico tra performance teatrale e circense, volteggia in perfetto equilibrio tra immagini, luci, movimenti, musiche, riflessioni e parole, l’affascinante e suggestivo “Funambolo” di Daniele Salvo. Partendo dall’omonima opera di Jean Genet, il regista racconta la storia dell’incontro tra lo scrittore e il giovane circense Abdallah Bentaga e il loro particolare, intenso rapporto, attraverso uno spettacolo dal forte impatto emotivo.Su una scena circolare apparentemente roteante, una pista da circo, l’artista si muove a passo di danza sottobraccio a un violino e, accompagnato da melodie rétro, s’imbatte nel maturo e saggio Genet che, quasi come un prestigiatore con bastone…
Milano: al Teatro Manzoni va in scena il leggendario “West Side Story” per la regia di Federico Bellone
A esattamente 20 anni di distanza, un Federico Bellone visibilmente commosso, saluta la prima di “West Side Story” in scena a Milano al Teatro Manzoni. Bellone che è il regista del nuovo allestimento nazionale, dichiara di essere particolarmente legato a questo capolavoro della musica e della danza, perché ha segnato il suo esordio nel mondo dello spettacolo alla corte del re del musical, Saverio Marconi. Oggi oramai quarantenne Bellone riporta in auge sulle scene italiane il grande capolavoro del teatro musicale “West Side Story”. L’evergreen è basato su “Romeo e Giulietta” vincitore di un Grammy, ben sei Tony (gli Oscar…

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