Anche la danza non ha potuto che contrarsi nei bordi di palcoscenici virtuali ed esperire i suoi messaggi di universalità dalle quinte affermando con rinnovata forza la necessità di rincontrare il suo pubblico domani.
La Fondazione Egri per la Danza, in accordo con i principali organismi di produzione e promozione coreutica del territorio piemontese (COORPI, Balletto Teatro di Torino e Compagnia Zerogrammi), decide di festeggiare la Giornata Mondiale della Danza, tradizionalmente celebrata il 29 Aprile, attraverso i canali social della compagnia (Canale Youtube Compagnia EgriBiancoDanza). Originariamente programmato per svolgersi nella sede della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e nell’ambito della stagione IPUNTIDANZA 19/20, il Gala si fa virtuale, e vede, accanto a produzioni video di rilievo (COORPI e ZEROGRAMMI), alcune nuove creazioni espressamente realizzate per l’occasione (BTT e EBD).
Dal manifesto metropolitano di BEN (COORPI), in cui un uomo prigioniero degli automatismi quotidiani ritrova il suo equilibrio nel movimento, si attraversano i modi in cui la danza si fa foriera del suo senso di condivisione, nonostante i suoi protagonisti siano attualmente isole al confino in uno stesso mare, come i ballerini di Arcipelago (Compagnia Balletto Teatro di Torino). Inni alla libertà, sono ELEGIA (Compagnia Zerogrammi), in cui i poetici reietti rubati al romanzo di Raoul Brandao danzano il loro esodo sul Valzer n.2 di Shostakovich, ma anche Balera (Compagnia Balletto Teatro Di Torino), in cui si esplora la pura euforia del ballo come risposta alle regole che una voce da un alto grammofono cerca di dettare.
Infine Giorni, coreografia di Raphael Bianco che chiude il Gala, concepita assieme ai danzatori della Compagnia EgriBiancoDanza, è un racconto di umori e di inquietudini, di giorni incerti, perché è in questi che vede la luce. Le travi del pavimento, il sipario, il fondo della scena, dei luoghi solitamente deputati allo spettacolo dal vivo, cedono il passo ad un etereo ed infinito bianco di ritrovate mura domestiche che hanno finito presto per confondersi con il suolo o con il soffitto, nella moviola del tempo di quarantena. I danzatori agiscono uno spazio neutro e distorto, che sfida le leggi della scienza, dal quale ogni effrazione è punita con la caduta. L’altrove è cercato con puntualità, da salti e spirali che ambiscono al cielo, nel disperato tentativo di fuga da quei gesti compiuti con isteria restando a terra, contrappunti esorcistici di tante ore smagliate. Ma il racconto di questi giorni non è solo scivolamento su bianchi spazi in tempi vischiosi. È una solidarietà di braccia, di corpi, di volti che si incontrano comunque, in un biglietto d’auguri fatto dall’arte e all’arte indirizzato, così come a chiunque ne condivida i valori. La danza è qui esplorata nella sua duplice valenza di rito individuale, che soddisfa l’innato impulso dell’uomo verso il trascendente, di conoscenza e di indagine del mistero delle cose, ma anche di ancestrale attimo di unione. L’orizzonte coreografico apertosi ai canali di diffusione virtuale accoglie, accanto ai più giovani, un’artista come Susanna Egri (che fu membro del Consiglio Esecutivo del CID – Conseil International del Danse – Unesco sin dal 1976 e di cui poco dopo divenne Vicepresidente), testimonianza umana di quei corpi che, per questioni anagrafiche, sono oggi massimamente bersagliati da un agente sconosciuto, fragili e forti al contempo nella battaglia con l’ignoto e in quella con la quotidiana solitudine.
Un augurio per la Giornata Mondiale della Danza, per l’indomani dell’arte e all’eternità dei suoi messaggi di armonia, come nella Gloria di Vivaldi scelta da Raphael Bianco per levare un canto di speranza per una pronta in terra pax hominibus.
Gabriella Longo 28/04/2020