Il ritmo, la grinta, il colpo di scena. L'hip hop è una danza fatta per stupire e per coinvolgere tanto chi la guarda almeno quanto chi la rappresenta. I Klandeskillz riuniscono tutti i loro friends sul palcoscenico del Teatro Golden di Roma in una vera e propria “festa” in cui tutti sono partecipi. Uno dopo l'altro, i gruppi entrano, ballano, si esibiscono mostrando le caratteristiche di uno stile di cui si fanno rappresentanti. Nessuna “competizione” in questo secondo appuntamento del progetto “OPEN Indipendent Hip Hop Theatre”, nessuna battle a suon di estemporanei beat anche se si tratta di crew, ma una serata in cui la street-dance non fa che presentare se stessa, le sue molteplici forme.
Sul palco con in Klandeskillz gli Effetti Collaterali, gli Ordinary Dancers, guidati da Marco Cavalloro, i Colors e i Tree Boo Dancers, pionieri e sostenitori dell'arte freestyle all'interno della stand-up dance italiana.
Sul palcoscenico solo una consolle da cui il dj scratcha i vinili per dare vita a quei suoni “manipolabili” tipici di una cultura hip hop. Dal giradischi al sequencer che invece campiona, trasforma e associa le sequenze in nuova composizione musicale su cui, quegli stessi esecutori-“artigiani” di musica, iniziano a ballare. Su quest'iniziali note “on the spot” comincia tutta l'esecuzione dei Klandeskillz con un pubblico che incita e fomenta a ritmati battiti di mani, i danzatori. Scarpe da ginnastica, felpe, pantaloni dal cavallo un po' basso, ci sono tutti gli attributi per riconoscere questa celebre “danza di strada” che in realtà dimostra di potersi colorare anche d'altro. Si balla anche su un live di percussioni in grado di travestire di stile tribale un “we will rock you” che sempre ben si adatta a contesti in cui il pubblico è partecipante attivo. Si balla sulla disco music che rispolvera il sound degli anni '70, sui loop della techno ma anche sulle linee più melodiche del jazz a dimostrazione che laddove c'è un ritmo scandito e riconoscibile, è possibile “vestirlo” con i passi dell'hip hop.
I danzatori si esibiscono in pezzi di solo, passi a due e numerosi momenti d'insieme; l'unisono dei movimenti è affascinate: corpi che si muovono perfettamente in sincronia anche in momenti in cui la musica si riempie di gesti impercettibili e velocissimi. Le coreografie dei gruppi sono originali e molto diverse le une dalle altre, mai banali o scontate, in continua corsa verso un nuovo colpo di scena.
L'hip hop riscuote sempre un buon successo, sia sul palcoscenico che nelle sale di danza; è uno dei pochi generi che riesce ad attirare a sé indistintamente uomini e donne senza avere una vera maggioranza di sesso tipica per esempio di un balletto fatto prevalentemente da punte e tutù.
Una bella festa insomma quella coi Klandeskillz e i loro amici, un bel momento di partecipazione anche per chi era seduto sulle poltrone della platea. Yo!
Laura Sciortino 18/3/2016