Stravagante, dalle pose originali e con una vita bizzarra, Herik Satie fu un importante compositore francese.
Il belga Henri Michaux fu, invece, uno scrittore e pittore spesso accostato alla corrente surrealista.
Entrambi appassionati di esoterismo e di sostanze psicotrope, diventano i protagonisti delle due differenti coreografie create da Marie Chouinard nelle serate del Romaeuropa Festival a lei dedicate.
La prima "Gymnopédies", ispirata all'omonima composizione di Satie, è una poetica e ovattata visione che celebra una danza processionale di efebi nudi intenti in strani canti ed esercizi ginnici.
Tra vaporosi tendaggi che avvolgono anche il pianoforte, i ballerini abili e affiatati tra di loro, diventano a turno persino musicisti suonando le note per una danza del corteggiamento, del gioco amoroso, della rincorsa ludica tra gli esseri viventi nel vano tentativo di capire e capirsi, di esibirsi e trionfare.
E, nel finale, diventano clown irriverenti e invadenti, simulano amplessi tra il pubblico in platea e creano uno prevedibile effetto esilarante.
A dettare legge nella seconda parte della serata è il libro di Michaux, “Mouvements”.
Una musica sincopata dal sapore fortemente industrial, accompagna i movimenti dei danzatori che, avvolti in tute nere aderenti e sotto luci psichedeliche, diventano i segni grafici contenuti nelle 64 pagine di disegni a inchiostro e 15 di poesie proiettate, di volta in volta, sullo sfondo.
“Uno strappo dall’alto in basso, uno strappo dappertutto, uno strappo mai più riattaccato”.
Se nella prima parte emerge lˈimportanza del gruppo, della coppia, del coro, nella seconda, tutto appare rivolto all’individualismo, alla “sfida”. Ci si muove in uno spazio senza indicazioni e, quando lo smarrimento aumenta, non resta che rifugiarsi sotto il tappeto, uno dei pochi elementi scenografici presenti.
Credits spettacolo: http://romaeuropa.net/festival-2015/gymonopedies-henri-michaux-mouvements/
Miriam Larocca 15/10/2015