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“Scherzo for piano and stick”. Un concerto per il teatrodanza

Cosa potrebbe succedere se su un palcoscenico s’incontrassero un pianoforte e uno stick? Diventerebbero amici o si farebbero dei dispetti non sopportando la presenza l’uno dell’altro? E avete idea di cosa accadrebbe se questi due strumenti, così lontani tra loro, sentendo, invece, una certa vicendevole simpatia, volessero provare a disegnare una “linea infinita” con la loro musica? Ma che cos’è una linea? E come la si potrebbe suonare o addirittura danzare?
Ideata e interpretata da Mia Theil Have su musiche composte ed eseguite dal vivo dal pianoforte di Nikola Kodjabashia, la Riotus Company presenta questa performance dal gusto prettamente nordeuropeo che, come si legge nelle note di regia, “è lo spostamento di un paesaggio di immagini e di emozioni, un caleidoscopio di trasformazioni immaginative che a loro volta si presentano leggere, folli e sconvolgenti”. L’esecuzione fisica, impreziosita dai testi del drammaturgo inglese Peter Oswald, è accompagnata da brani che spaziano tra musica contemporanea classica e jazz è.Scherzo2
Ispirato proprio a “La Linea”, celebre serie di cartoni animati realizzata nel 1970 dall’animatore, regista e fumettista italiano Osvaldo Cavandoli, “Scherzo for piano and stick” diventa un concerto e una danza. Nel cartone animato di Cavandoli Mr Linea è un omino che percorre una linea virtualmente infinita e di cui è anch'esso parte integrante. Il personaggio incontra nel suo cammino numerosi ostacoli e spesso si rivolge al disegnatore affinché gli disegni la soluzione ai suoi problemi. E così come nei cartoni animati gli oggetti prendono vita e sembianze diverse, allo stesso modo anche Mia s’ingegna per disegnare con le linee dei suoi sticks i suoi movimenti coreografici. E per meglio realizzare i suoi obbiettivi chiede aiuto al pianoforte che spesso non riesce a seguirla o la provoca volontariamente con i suoi scherzi tra le note, a volte briose altre malinconiche.
Il pubblico viene confuso tra atmosfere da cabaret e situazioni da piano bar jazz-swing. Ogni segmento dello stick diventa una storia, un’azione, un racconto. E Mia si trasforma insieme ad esso in un’atleta, una cantante, un animale, un prestigiatore, o semplicemente in una donna innamorata della musica e, forse, anche un po’ del pianista. “I’m so course strong” non fa che ripetere Mia che si presenta sulla scena come un’eroina dei fumetti, in kimono e con delle bacchette fra i capelli che le sostengono uno chignon per poi restare a danzare con una leggere sottoveste bianca. Artista più che poliedrica si mostra capace di gestire sessanta minuti di performance solamente con dei bastoncini di legno che sono parte integrante di tutta la scenografia. Quest'ultima è composta da un’enorme composizione di sticks appesa al soffitto che fluttua nell’aria accanto al pianoforte del buffo Nikola. Riotus Company ha regalato al pubblico romano l’esempio di un teatro crossover fatto di storie, musica, immagini, poesia e danza. Qualcosa che, forse, va oltre lo stesso concetto di teatrodanza.

Roberta Leo 18/10/2017

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