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Visioni di danza

Le metamorfosi del corpo di Yasmine Hugonnet
Il corpo come strumento da tendere, ascoltare, accogliere in silenzio, vive immobile in una scena candida. La performance della coreografa tedesca Yasmine Hugonnet, andata in scena al Teatro India il 3 novembre, è una rappresentazione che indaga minuziosamente il corpo, con un’attenzione particolare alle sue posture, reali e mentali. La lentezza dei movimenti della danzatrice crea un’atmosfera rarefatta, che induce lo spettatore a sospendere il pensiero e catalizzarlo sul corpo immobile che parla, si nasconde e all’improvviso si mostra in tutta la propria nuda verità. “Le Récital des Postures” è una riflessione sul concetto di postura, inteso come posizione del…
Al Romaeuropa Festival, Les 7 Doigts con “Traces”: non chiamatelo semplice circo
Adorna il palcoscenico dell'Auditorium Conciliazione una scenografia fatta di stracci, stoffe lise che pendolano dal soffitto, una vecchia poltrona, alcune sedie e un pianoforte che, a stento, si regge su tavole di legno assemblate alla meglio. Forse un rifugio realizzato in fretta per ripararsi dalle brutture del mondo, da un’imminente calamità o dal prossimo disastro politico. Grazie a un microfono che cala dall’alto, stile vecchio varietà, a turno sei giovani ragazzi, cinque uomini e una donna , in semplici pantaloni scuri e t-shirt chiara, fanno una breve e ironica presentazione.La drammaturgia che segna la scena è costruita da diverse narrazioni di…
“Rain”: al Romaeuropa Festival l’affascinante coreografia di Anne Teresa De Keersmaeker
A quindici anni dal debutto mondiale al Théâtre royal de La Monnaie di Bruxelles, in occasione della trentunesima edizione del Romaeuropa festival, torna a calcare le scene lo spettacolo "Rain" ad opera di Anne Teresa De Keersmaeker e della sua compagnia Rosas.Il Teatro Argentina, palcoscenico dell'esibizione, vede dieci nuovi interpreti, a cui è richiesto uno sforzo fisico non indifferente, danzare per settanta minuti un pezzo interamente costruito sulla musica del compositore statunitense Steve Reich dal titolo "Music for 18 Musicians". Connubio assai caro alla coreografa fiamminga, quello tra musica e danza, da sempre oggetto di una sua rigorosa e prolifica…
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