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“Marshmallow”, la nuova versione di Android arriva sui cellulari Samsung

La versione 6.0 del sistema operativo per dispositivi mobili sviluppato da Google, è stata rilasciata dal gigante dell’informatica lo scorso ottobre sui terminali Nexus, i primi smartphone a ricevere gli aggiornamenti dell’OS rivale di Apple. Solo alcuni giorni fa però la nuova major release dell’azienda di Mountain View è stata implementata sui cellulari top gamma dell’altro acerrimo “nemico” della società fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1976, ovvero Samsung.
Il colosso coreano famoso per aver citato in giudizio Apple per l’insistente violazione in passato di numerosi brevetti software e hardware, ha provveduto a fornire l’aggiornamento alla nuova versione di Android sui suoi Samsung Note 5, S6 Edge+, Galaxy S6 e S6 Edge. L’interfaccia grafica di questi cellulari non è però identica a quella dei dispositivi Nexus, prodotti in collaborazione con degli OEM, ovvero aziende produttrici di apparecchiature originali da cui la stessa Google Inc. acquisisce i componenti o a cui affida i processi produttivi (come HTC, Huawei o la stessa Samsung). Tali smartphone non presentano infatti nessun tipo di personalizzazione al sistema operativo da parte dei produttori o dei gestori telefonici. Gli apparecchi Samsung invece hanno una GUI (acronimo di Graphical User Interface) personalizzata, chiamata “Touchwiz”. Questa interfaccia grafica, erroneamente confusa con il sistema operativo stesso, è stata sviluppata dal colosso coreano per i suoi smartphone e tablet touchscreen.
A tal proposito Samsung è stata spesso accusata di aver personalizzato eccessivamente i propri dispositivi e di precaricare numerose applicazioni, appesantendo il sistema operativo creato nel 2003 dall’informatico Andy Rubin assieme ad altri colleghi. Se poi aggiungiamo la scarsa diffusione dei dispositivi Nexus in Europa, tutto ciò ha sicuramente favorito le vendite degli iPhone nel mondo, il cui sistema operativo iOS deve in realtà molto agli sviluppatori di Android, i quali a parte le prime due versioni beta (rinominate successivamente “Apple Pie” e “Banana Bread”) han sempre ribattezzato le successive con nomi di dolci, seguendo un ordine alfabetico: “Cupcake”, “Donut”, “Eclair”, “Froyo”, “Gingerbread”, “Honeycomb”, “Ice Cream Sandwich”, “Jelly Bean”, “KitKat”, “Lollipop” e infine “Marshmallow”.
L’ultima versione ufficiale dell’OS di Google porta il nome dei dolcissimi cilindretti morbidi di zucchero consumati principalmente negli Stati Uniti, il cui succo è ricavato dall’altea comune, una pianta famosa per le sue proprietà lenitive. Secondo gli sviluppatori di Mountain View il motivo per cui tutte le varie edizioni di Android abbiano questi nickname atipici è perchè smartphone e tablet addolcirebbero e migliorerebbero la nostra vita: sembra infatti che “Marshmallow” sia molto più leggero e performante rispetto alle versioni precedenti. Samsung lo ha capito in primis e ha cercato pertanto di alleggerire ulteriormente la sua interfaccia grafica personalizzata, allo scopo di migliorare sensibilmente l’autonomia delle batterie dei suoi dispositivi mobili, spina nel fianco della versione precedente “Lollipop” e di quasi tutti i possessori di cellulari di ultima generazione.

Andrea El Sabi 14/06/2016