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“Ho visto cose che voi umani” potrete vedere, una mostra celebra il DNA

Cosa c'entra Mendel con la scena di un delitto? Siamo sicuri che gli OGM siano qualcosa di relativamente moderno? Queste e tantissime altre curiosità potranno essere soddisfatte al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 10 febbraio al 18 giugno grazie alla rassegna internazionale “DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica”. Pensata nel 2015, in occasione dei 150 anni dalla pubblicazione delle leggi di Gregor Mendel, la mostra comincia a prendere forma agli inizi del 2016 per essere finalmente completata e aperta al pubblica nel 2017 grazie all'impegno di Bernardino Fantini, Telmo Pievani, Sergio Pimpinelli, Fabrizio Rufo.
L'esposizione si articola in sette sezioni che ripercorrono la storia, l'importanza e le questioni di ordine morale e sociale sollevate dalla genetica partendo dagli studi di Mendel, analizzando l'evoluzione delle sue teorie e le ripercussionidna2 ottenute dalla contaminazione di questa disciplina con altre.
L'uomo è da sempre affascinato da quello che non conosce, dall'ignoto, eppure egli stesso è il mistero più grande; questo sembra essere il fil rouge che percorre l'intera esposizione.
Non è una rassegna puramente didattica ma un vero e proprio cammino nel mistero della vita, tra aforismi che ci mostrano la sensibilità di alcuni scienziati e piccole opere ornamentali che costantemente mostrano la perfezione della natura e di ogni piccola parte che compone il cosmo. Il perfetto connubio tra scienza e arte viene fuori dagli spazi in cui sono allestite vere e proprie scenografie, come ad esempio il “bosco dei cromosomi”, in cui è possibile camminare tra 23 cromosomi giganti ed analizzarli grazie ad un grande computer a disposizione dei visitatori. Moltissimi strumenti interattivi e digitali, oltre 90 reperti, video, ricostruzioni digitali e originali giochi di luce rendono lo spettatore parte integrante di questa mostra.
Una sezione che mostra l'utilizzo della genetica al servizio della legge è stata curata dal corpo scientifico della Polizia di Stato, che ha proposto una finta scena del crimine e il modo in cui si opera in questi casi.
Oltre alla mostra questa rassegna è affiancata anche da una serie di incontri-conferenze di approfondimento aperti a tutti dal titolo “Incontri con il DNA”, nei quali verranno approfonditi argomenti della genetica moderna da eminenti studiosi allo scopo di far avvicinare alla materia tutti i curiosi. Altra iniziativa volta a sensibilizzare il pubblico agli argomenti è la rassegna cinematografica “Schermi mutanti: il cinema incontra la genetica”, in cui ogni film verrà introdotto da uno studioso che esaminerà dal punto di vista scientifico la plausibilità di alcune teorie e prevenire ove possibile apocalittici presagi.
La forza di questa rassegna è di certo la commistione di diversi linguaggi, la possibilità di avvicinarsi ad un argomento così vasto, nel modo che si preferisce.
La genetica è una finestra sul nostro futuro, ed è affascinante che nonostante i passi da gigante non dimentichi mai le sue origini e il rispetto per quelle che sono state le basi della disciplina.

Giovanni Recupido 10/02/2017