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paolo lazzerini1Pietrasanta, nel cuore della Versilia, è una piccola città d’arte che, soprattutto d’estate, si anima di un turismo vario e interessato alle numerose iniziative artistiche tra gallerie, chiese, teatri, vicoli e piazze. Qui, sabato 2 giugno 2018, è stata inaugurata la mostra “La Favola della Vita” del pittore pietrasantino Paolo Lazzerini che, per tutto giugno, per la sua terza edizione e dopo “Il silenzio della luce” e “Serena è la notte”, abiterà gli spazi del campanile e della piazzetta di San Martino, adiacente al duomo. Francesca Fabbri Fellini, la nipote del grande Federico colpita recentemente dalle opere d’arte di Lazzerini, prende parte alla manifestazione.

Insieme al critico d’arte Lodovico Gierut, alla scrittrice Marilena Cheli Tomei, che da sempre hanno creduto in Lazzerini e alla presidente del CAV (Centro Arti Visive) di Pietrasanta Liliana Ciaccio, Francesca Fabbri Fellini interviene con bellissime parole: «Sono felice di tornare in questo posto splendido» afferma parlando di Pietrasanta, «una location dove è possibile condividere l’arte dei nostri padri. La nostra società, attraverso il cinema, l’arte e la televisione, ci trasmette immagini di guerra, di odio, di cose negative. Paolo invece ci fa tuffare in una favola della vita». «Quelle di Lazzerini», continua la nipote del grande regista, «sono immagini che ci farebbe piacere avere nelle camere dei nostri bimbi, per farli addormentare e svegliare con un tramonto e un’alba. Abbiamo tutti bisogno di cose che ci diano pace e che ci connettano alla natura».paolo lazzerini3 La Fellini ripensa nostalgicamente a quanto lo zio fosse legato alla Versilia: «forse la città ideale di Federico sarebbe stata la vostra Cittadella del Carnevale di Viareggio; lui lì dentro era in grado, con un carrista storico come Arnaldo Galli, di creare capolavori come “I vitelloni”. Abbiamo bisogno di messaggi positivi, di stare uniti e di sperare che la nostra Italia prenda una strada in direzione del bello. Come diceva Dostoevskij, la bellezza ci salverà».

Parte della mostra è allestita all’interno del campanile a scala elicoidale, realizzato da Donato Benti intorno al 1520; la leggenda vuole che Michelangelo, gravitante intorno alle cave di marmo bianco sull’Altissimo, coronante la Versilia, abbia fornito al Benti qualche consiglio di progettazione. Un edificio davvero suggestivo che si presta alle forme sinuose e tondeggianti dei mondi dipinti da Lazzerini, già notato in gioventù da importanti maestri d’arte e nato di nuova vita artistica qualche anno fa, quando i suoi dipinti hanno riscosso grande successo in Versilia, in Italia e all’estero (l’anno scorso è stato infatti protagonista di una grande mostra itinerante in Cina). All’inaugurazione il pubblico ha partecipato numeroso. Le opere dell’artista versiliese ormai conquistano i cuori di adulti e bambini che ammirano interessati i contenuti delle bianche cornici affermando di voler avventurarsi al loro interno. Una pittura onirica, colorata e apparentemente infantile che mostra con perizia e immaginazione paesaggi, città, montagne, fiumi, mari e qualche piccolo animale. La casa è simbolo di una figura umana docile, mostrata solo in quanto forma naturale e in uno stato di pace e bontà, in armonia con la natura. Atmosfere notturne con luna e stelle, colline toscane e isole liguri; Lazzerini si ispira a quel paesaggio che fin da bambino ha ammirato e ha fatto proprio.

Benedetta Colasanti 04-06-2018

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