Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

Spoleto59. Perdersi nell’arte: uno sguardo alle mostre del Festival dei Due Mondi

L’arte che si declina nelle sue forme, fisse e in movimento, dai gesti dell’attore allo sguardo dell’artista. Dal 24 giugno al 10 luglio, Spoleto torna capitale dell’arte per la 59° edizione del Festival dei Due Mondi: 17 giorni all’insegna dello spettacolo, dalla danza all’opera, ma anche eventi, convegni, laboratori.
E arte contemporanea. Spoleto, immersa nel verde delle alte colline umbre, si scopre vetrina d’eccellenza per artisti italiani e internazionali, viatico per la condivisione di antichi e nuovi linguaggi e ancora di espressioni visuali inedite. Tutto questo in accordo con la florida tradizione espositiva del Festival di Spoleto che, sotto la direzione di Giovanni Carandente, aveva mostrato in Italia i nuovi linguaggi artistici del panorama internazionale, alla ricerca di voci votate all’innovazione e allo sguardo critico nei confronti del mondo e della società.
All’arte viene affidato il taglio del nastro di questa 59° edizione del Festival, la nona con la direzione di Giorgio Ferrara, con l’inaugurazione di “Amedeo Modigliani, Les Femmes”, presso Palazzo Tordelli. Realizzata in collaborazione mostreduemondi2con l’Istituto Modigliani di Roma, per la direzione artistica di Alberto D’Atanasio, la mostra conta 50 opere dell’artista riprodotte ad altissima risoluzione su speciali supporti retroilluminati a LED. Nel pieno rispetto delle dimensione e delle cromie delle tele, l’allestimento punta a restituire allo spettatore la percezione del percorso artistico dell’artista anche grazie alle oltre 90 tra foto e documenti esposti. Grande interesse per l’inedito Modigliani, riscoperto in un quartiere periferico di Roma e in mostra per la prima volta proprio a Spoleto. Secondo le analisi sulla tela, ritrovata circa 10 anni fa, l’opera, raffigurante una donna secondo l’iconografia classica dell’artista, sarebbe da attribuirsi al genio livornese.
MAG – Metamorfosi Art Gallery, a Palazzo Bufalini, ospita la mostra “Canova. Grazia e Bellezza”, selezione di 31 bozze, tra disegni e incisioni, gessi e monocromi che, anche grazie al ritrovamento di 11 lettere manoscritte, testimoniano l’attività e il legame dell’artista veneto con il territorio umbro.
In occasione del 10° anniversario del gemellaggio tra Spoleto e la città tedesca di Schwetzingen, Palazzo Leonetti Luparini ospita la mostra fotografica “Schwetzingen by Horst Hamann”. Il fotografo ha infatti immortalato nelle sue foto il famoso parco del castello di Schwetzingen, con gli scorci a piombo dei suoi “verticals”, le architetture perfettamente integrate con il paesaggio naturale, catturate con uno sguardo a metà tra il gotico e il manieristico. La riproposizione di forme così perfettamente armoniche rappresenta il tratto distintivo di Horst Hamann, che il New York Times ha recentemente definito “genio della composizione” per la sua capacità di trovare nell’ambiente, nell’accurata ricerca degli angoli prospettici, proporzioni e condizioni di luce ideali.
Nell’Ex Museo Civico, la mostra “Daniel Spoerri. Bronze Age”, a cura di Achille Bonito Oliva. L’esposizione si compone di una ventina di opere in bronzo di grandi e piccole dimensioni di Daniel Spoerri, considerato ad oggi uno dei massimi esponenti della scultura contemporanea. Le opere dell’artista rumeno sono state realizzate in Italia e provengono dal suo ormai celebre “Giardino”: una scelta, quella di esporre questa collezione, che ribadisce il sodalizio artistico di Spoerri con l’Italia e che risponde alla vocazione del Festival di Spoleto di mostrare opere di grandi artisti internazionali che siano state pensate (e magari realizzate) in relazione al nostro paese.
mostreduemondi3La parodia del pop e della civiltà delle immagini è il tema della mostra “Maurizio Savini. Il mondo vola?”, a cura di Duccio Trombadori e ospitato nelle sale del Palazzo Comunale di Spoleto. Prendere in giro la Pop Art “scolpendo” statue completamente realizzate con il chewing gum: icone rosa shocking, come la visione edulcorata dalla pubblicità e dalla “fabbrica delle illusioni” di un boom economico ormai esauritosi. Modellando una materia che per definizione è destinata a non esaurirsi, ma che perde presto di utilità per mezzo di artifici chimici, Savini crea delle opere dall’aspetto importante per un contenuto superficiale: feticci realizzati della stessa materia dell’estetica contemporanea.
Da segnalare, ancora, le “Mostre di Palazzo Collicola. Arti Visive”, per la direzione artistica di Gianluca Marziani: Julien Friedler, “Retro Boz. Opere dal 1998 al 2016”; Nicola Pucci, “Vertigoland”; Pierpaolo Curti, “White Corner”; “Oasi collicola”; Donato Piccolo, “Butterfly Effect (Opera Celibe #3)"; Elio Casalino, “Onirikon”.
Queste sono solo le principali mostre che è possibile visitare a Spoleto durante questa 59° edizione del Festival dei Due Mondi. Ma il consiglio è quello di perdersi tra i vicoli della cittadina umbra e visitare le tante piccole gallerie e gli interessanti laboratori artistici di cui è costellato il borgo, a riprova di una vocazione vera, che valica le convenzioni di opportunità artistica del festival o politica di visibilità dell’evento. Perché l’arte incontra l’arte quando si riconosce nei luoghi e nelle persone, quando le dita già sanno muoversi da sole. E il Festival, dunque, è la finestra perfetta su cui gettare e perdere lo sguardo.

Federica Nastasia 02/07/2016

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM