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Roma: le opere di Pedro Cano in mostra alla Honos Art

La Galleria Honos Art di Roma, ospita fino al 31 maggio la nuova personale dell’artista spagnolo Pedro Cano, curata da Loredana Rea. Un progetto espositivo costruito per materializzare gli esiti di un’azione pittorica, che fin da principio affonda le proprie radici nel desiderio di restituire la memoria dell’antico come misura del tempo presente.
Pedro Cano classe 1944 inizia a dipingere giovanissimo e nel 1964 si traferisce a Madrid dove frequenta la Scuola di Belle Arti di San Fernando. Nel 1969 vince il Prix de Rome presso l’Accademia di Spagna in Roma, dove risiede per tre anni. Nel 1976 attraversa l’America Latina e al suo ritorno, la sua straordinaria esperienza di viaggio gli permette di creare un ciclo pittorico intitolato “Diario di viaggio” che viene esposto nelle città di Roma, Milano, Bari, Villach, Bolzano e Salisburgo.  Negli anni ‘80 si trasferisce a New York dove vi risiede per più di 5 anni, esponendo a Dallas, New York, Toronto e Los Angeles. 
Nel 2000 espone una serie di grandi tele a Palazzo dei Normanni di Palermo; proprio lì ritorna ad esporre nel 2005 con il ciclo di acquerelli che illustra il romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino, dopo le tappe di Murcia e Roma. Le sue opere, presenti in collezioni private e Musei di tutto il mondo, va ricordata la grande tela inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani e l’autoritratto presente nel Corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi di Firenze. 
L’esposizione Roma Memoria Presente alla Honos Art offre al pubblico una serie di acquerelli, che come i fogli sparsi di quaderni di viaggio, restituisce l’incanto di un lungo peregrinare nei luoghi della romanità, seguendo le rotte del Mediterraneo. Accanto alle improvvise visioni di una monumentalità che rappresenta le vestigia di un impero vasto e radicato su territori molto diversi tra loro, emerge lentamente eppure intensa l’emozione un linguaggio, visivamente essenziale, anche se costruttivamente complesso, in cui la memoria si sublima in velature potenti, cariche di una energia vitale insopprimibile.  
 Quella suggerita da Pedro Cano, con la sapienza di chi padroneggia i propri strumenti di lavoro, è una dimensione immaginifica di grande fascino, in cui passato e presente si intrecciano indissolubilmente, rinviando a una pienezza perduta e recuperata tra le pieghe del vissuto. Le tracce dello scorrere del tempo, gelosamente custodite dalla memoria, sfuggendo ogni tentazione narrativa, svelano i segni di armonia profonda, che solo attraverso il colore ha la possibilità di esprimersi completamente.

Davide Antonio Bellalba  10/04/2018