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"Red Cars": la mostra-progetto di David Cronenberg

La mostra, all’archivio di stato (ex Macelli) di Lucca, è una sorta di omaggio/rivendicazione per la passione di Cronenberg per i motori, in un ambiente che potrebbe benissimo essere un salone per auto.
Dopo “Crash” (1996) il regista scrisse la sceneggiatura di “Red Cars”, volendone fare un film con Mel Gibson, nel ruolo del protagonista, e prodotto dalla Warner Bros. Un’idea mai andata in porto nonostante la propensione per le competizioni di auto e moto che il regista aveva fin da bambino.
Nel 2005 il progetto si trasforma sia in un libro d’artista - edito da Volumina e presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2008 - sia un'installazione multimediale al Palazzo delle Esposizioni a Roma.
La sceneggiatura, contenuta nel libro, è ambientata nel 1961 e racconta delle rivalità tra Phil Hill e Wolfgang Von Tips. Ma non è solo un racconto delle storie dei piloti (uno americano e l’altro tedesco), è anche e soprattutto un gesto di ammirazione verso la Ferrari 156 F1, soprannominata “Sharknose” per via di quel suo muso di squalo entrato nella leggenda.
Il libro rappresenta corpo e motore della macchina raccogliendo fotografie storiche dell’archivio Ferrari, tracciati di circuiti e foto tecniche dettagliate (dettagliando?) il tutto in un design basato sulle riviste automobilistiche anni ’60.
Una storia che avrebbe voluto portare sullo schermo, soprattutto per dare un’immagine del paradosso e della passione incarnate da Enzo Ferrari - essere umano complesso e potente - anche senza avere a disposizione le macchine perché letteralmente “fatte a pezzi”, usati magari come ricambio o componenti per altre vetture.
Raccontando fatti realmente accaduti e rivisitati artisticamente, la sceneggiatura di "Red Cars" era forse troppo sovversiva, come sovversive sono le arti che vanno a pescare maggiormente nell’inconscio; motivo, quest'ultimo, che ha spinto Cronenberg a non realizzarne mai un film.
Con il libro - oggetto a lui familiare visto che nella casa dove è cresciuto c’erano addirittura corridoi di libri - realizza un prodotto unico con una sceneggiatura che lui stesso definisce leggibile correttamente solo da pochi registi.
“Red Cars” è fusione tra testo e immagine, con copertina in alluminio che collega a un sito web e a una mostra, è un libro mutazione di se stesso.
La “versione esposizione” nella città toscana riporta foto di spaccati di sceneggiatura, di motori e di corse, immagini care a Cronenberg e inserite nell’opera cartacea, più videoinstallazioni a corredo di quel mondo che voleva indagare con quello che potrebbe essere stato un film.
 
(Federico Catocci)

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