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"Real Bodies": quando la scienza diventa arte e poesia

«Tutti gli uomini sono stati creati uguali». Questa affermazione, presente nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America, sembra descrivere perfettamente ciò che “Real Bodies” vuole dimostrare. La mostra, unica nel suo genere, è arrivata pochi giorni fa al Guido Reni District di Roma e qui resterà fino al prossimo luglio, in un’edizione speciale pensata per la Capitale.
Sono circa 350 tra organi, ossa e corpi gli esemplari esposti, i quali sottoposti a un particolare processo chiamato “plastinazione” per il quale i liquidi corporei vengono sostituiti con polimeri di silicone, risultano agli occhi dei visitatori vere opere d’arte. Nessuna sensazione di fastidio, anzi. Se non sapessimo di essere davanti a cadaveri, trattati certo, ma pur sempre cadaveri, saremmo indotti a credere di star visitando una qualsiasi mostra basata su perfette riproduzioni del corpo umano.Real Bodies 2
Tante le sezioni dedicate che si incontrano lungo il percorso. La mostra è organizzata in modo che il visitatore inizi dal sistema osseo-scheletrico, per proseguire poi con quello muscolare, nervoso, cardivascolare, passando per i diversi apparati: respiratorio, digerente, riproduttivo e urinario. Viene inoltre presentata l’evoluzione fetale, in una sezione ad alto tasso emotivo. Tutto viene mostrato e spiegato nei minimi particolari. Grande attenzione è data anche ai dettagli più piccoli e niente viene lasciato in sospeso o in dubbio, al fine di permettere anche ai non esperti di capire ogni cosa.
Originale la parte dedicata ai tatuaggi e ai materiali utilizzati in operazioni di chirurgia estetica. Di impatto i corpi plastinati tagliati in fette sottilissime visibili nella zona di “anatomia sezionale”.
Largo spazio viene poi dato agli effetti che producono al nostro organismo le malattie, i tumori, il tabacco e l’alcool, il doping, ma anche il naturale processo dell’invecchiamento, attraverso esposizioni mirate.
real bodies 3La scienza diviene quindi poesia. Impossibile non provare emozioni e sentimenti contrastanti di fronte a esemplari di veri uomini e donne, posti nelle posizioni da noi assunte quotidianamente al fine di mostrare come saremmo “da dentro”. Così come resta difficile non stupirsi passeggiando lungo la “galleria degli atleti”. Un’area in cui troviamo esposti 12 corpi interi in posizioni anatomiche sportive e immortalati in gesti tecnici tipici di calcio, basket, scherma, danza classica, lancio del disco, body building.
Una grande enciclopedia dal vivo. Un’esperienza borderline tra l’etica e la scienza in sé e per sé. Un particolare modo di riflettere sulla Morte ma anche e forse soprattutto sulla Vita. Un viaggio dentro noi stessi. Un’esplorazione interna ed esterna dell’Io, destinata a lasciare al visitatore un ricordo indelebile e a trasmettere una verità straordinaria e mai come oggi dimenticata.
Dentro di noi, sotto vestiti che parlano di razze, culture, religioni, sessi ed età differenti siamo tutti accomunati da qualcosa di meravigliosamente uguale: il nostro corpo.

Elena Picchi 12/04/2017

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