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Al PAFF una mostra celebra i 50 anni di carriera di Giorgio Cavazzano

ufficio stampa

Immersi nel verde del Parco Galvani, a pochi passi dal centro di Pordenone, in una struttura moderna e luminosa troverà spazio fino al 22 settembre "Side by Side", la mostra dedicata ai 50 anni di carriera di Giorgio Cavazzano, il fumettista di origini veneziane che giovanissimo cominciò la sua carriera al fianco di Topolino, con lo stile di Carl Barks (l’inventore di Paperino). Il suo tratto è diventato però, presto, personalissimo: delicato, omogeneo, ma dinamico e capace di rendere a tutto tondo la personalità, il carattere dei personaggi.

Tra le tavole di Cavazzano l’unico elemento “estraneo” è rappresentato dalle indicazioni di Tiziano Sclavi (ideatore anche di Dylan Dog) per la costruzione dei personaggi di Altai & Jonson: con le brevi note del collega, Cavazzano ha costruito i personaggi, vere e proprie figure tridimensionali e non semplicemente macchiettistiche. Le sovrapposizioni, caotiche o ordinate, (pensiamo ad esempio ai palazzi di Spiderman e all’abisso dell’Inferno di Dante nella versione di Topolino) dipendono dall’occhio di un uomo che usa lo sguardo come una cinepresa e crea prospettive di grande efficacia. La sezione più interessante è forse proprio per questo quella dedicata al cinema. Cavazzano è stato autore di parodie, anche su incoraggiamento di Vincenzo Mollica (Vincenzo Paperica nelle sue tavole), di film come La vera Storia di Novecento, Casablanca, La Strada (apertamente richiesta da Fellini una sera, al telefono, senza preavviso), dove lo sguardo da regista di Cavazzano emerge nelle inquadrature, nelle sequenze e nei primi piani e dove il fumettista sperimenta il colore a mezzatinta.

Forse sarebbe stato utile costruire un percorso in cui fossero presenti foto o immagini dei film da confrontare e a cui appigliarsi. Ma la mostra, che risponde alla necessità di porre una tavola accanto all’altra, senza intromissioni, non perdona memorie incerte, né alcuna lacuna cinematografica. Il gusto per la parodia investe anche altri ambiti dell’arte. Cavazzano “paperinizza” nel corso della sua carriera Vasco, Mina, Jovanotti e poi prende in giro i fumetti stessi: in Topo Maltese - Una ballata del topo salato (sceneggiato da Bruno Ema) il capolavoro di Hugo Pratt e il mondo da lui creato vengono invasi dai topi, ma la tavola iniziale è costruita in maniera molto aderente, non solo riconoscibile, rispetto all’opera originale. Prima la nave in alto mare e poi, su una zattera, arso dal sole e dal sale del mare c’è Topolino, legato e avvistato da Gambadirasputin. Le scene iconiche subito saltano alla mente, anche per chi, da tempo, non riprende in mano il romanzo prattiano. Alcuni quadri sono stati riprodotti in formato gigante, le figure escono dai confini dei cartonati, che tracciano il percorso della mostra. Tra tavole e bozzetti trovano spazio alcuni dipinti, pochi, ma preziosi. Giorgio Cavazzano infatti è l’unico al mondo ad essere autorizzato a dipingere personaggi Disney: prima di lui, il privilegio fu concesso solo a Carl Barks. Tra questi c’è Zio Paperone (Zio paperone nel deposito, 1998), di spalle, davanti ad una distesa di monete d'oro, abbagliato, ma solo: fa sorridere e un po’ emoziona e sembra quasi parodiare il più noto dei quadri di Friedrich, Il viandante sul mare di nebbia. L’allestimento è adatto agli amanti del fumetto, che potranno godere, in uno spazio intimo, della composita produzione di Cavazzano, ma anche ai neofiti: per chi ne sa poco le schede illustrative diventano didascaliche e il percorso prosegue senza intoppi.

Laura 05/06/2019

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