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La polifonia delle corde e il silenzio della tela: Li Chevalier alla Pelanda del MACRO

IN QUESTO SILENZIO limpido,
RITMA SOAVE
LA SALMODIA DELL’ALBA.
ALTO
NEL CORO DEL delirio
S’ELEVA IL CANTO.
IN UN CONTROCANTO
ESTASIANTE
RESTO IN ATTESA
DI UN RAGGIO di luce cruciforme
CHE FERISCA
IL MIO CUORE
E SVEGLI UN inedito,
PURO AMORE,
TRA STILLE D’INTENSA passione.

A.S.

Di arie e leggerezze sono fatte le linee e le idee di Li Chevalier che tra due territori - quello francese e quello cinese - divide la propria identità, planando elegantemente sul filo di ogni tecnica d’arte contemporanea. Nella sua Polifoniachevalier assistiamo all’installazione di un grande organico di violini e un agglomerato di tele che rispecchiano in scala di grigi il suo spessore cromatico e stilistico. Il libretto di presentazione si correda di poesie di Alfredo Scarciglia affiancate ad alcune delle immagini tratte dalle tele dell'artista.

In “Trajectory of Desire” titolo della mostra, si rispecchiano tutte le sfaccettature e l’eclettismo che identifica l’arte dell’artista franco-cinese in un percorso che alla Pelanda del MACRO di Testaccio trova la pace di uno spazio isolato e solenne.
Sotto la leggerezza dell’esile linea delle sue tele si nascondono diversi strati di pittura che lasciano trasparire un lavoro sulla materia ben più complesso e calcolato di quanto non si possa intravedere a una prima occhiata. Avvicinando lo sguardo verso le tele lo spessore avanza e la bellezza della tecnica emerge completamente. L’affiancamento di questi lavori all’installazione dedicata al violino bilancia la fruizione del suo lavoro tra il visivo e l’uditivo attraverso le suggestioni delle tracce polifoniche che accompagnano la visione di questa chevalier1grande apparecchiatura. Prevede l’approccio diretto dello spettatore che può entrarvi ed esplorarla, e mette in gioco un violinista a esibirsi tra gli strumenti esposti come se fosse l’anima di questi pezzi immobili.
Attraverso l’idea di unire e comporre una strabordante confusione identitaria, la Chevalier ha saputo coordinare e trasmettere un lavoro discretamente efficace che parla al progresso sentimentale, alla sensibilità intellettuale e all’integrazione identitaria.

Trajectory of Desire fa parte del quarto appuntamento del progetto From La Biennale di Venezia & OPEN to MACRO. International Perspectives a cura di Paolo De Grandis e Claudio Crescentini e sarà aperta al pubblico dal 28 gennaio al 26 marzo 2017 al MACRO Testaccio – La Pelanda a ingresso gratuito.

Emanuela Platania 31/01/2017