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ARF!: il resoconto di un festival tra mostre e grandi nomi

Un incontro annuale in cui curiosare e scoprire sempre nuove curiosità sul mondo del fumetto. Si è conclusa l'ultima domenica di maggio l’ultima delle tre giornate dedicate all’Arf – il Festival del Fumetto d’Autore – tenutosi nell’ampio spazio de La Pelanda dell’ex mattatoio, oggi sede del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea.
Nata dalla mente di Daniele Bonomo, Paolo Campana, Stefano Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi, l’ARF giunge quest’anno alla sua terza edizione, in cui l’omogenea presenza di grandi artisti, esposizioni e stand da consultare lasciano accrescere l’interesse verso un mondo che attira adulti e bambini.

Una giornata intensa e ricca di avvenimenti interessanti in cui è stato dato spazio anche ai grandi nomi attraverso una serie di mostre protagoniste di questa edizione di ARF 2017.
A cominciare da “Grandi Poteri” e la sua autrice Sara Pichelli. Vincitrice del prestigioso Eagle Award nel 2011, è stata ideatrice – insieme allo sceneggiatore Brian Michael Bendis – da vita al personaggio di Miles Morales in “Ultimate Spiderman”. Una mostra in cui emerge il percorso dell’artista nel genere supereroistico. Iniziato dieci anni fa il suo percorso è collegato ad una «ragnatela che che intreccia avventure e superpoteri» come lei stessa ha affermato.
Altra interessante parentesi artistica è stata l’esposizione “Storie di fumetti, colori e altri incubi” dedicata ai lavori di Luigi “Gigi” Cavenago. Disegni della serie e fumetti “Cassidy” per poi passare attraverso la fantascienza di serie a fumetti “Orfani”(ideata da Recchioni e Mammucari), fino ad arrivare all’indagatore dell’incubo di Craven Road che da trent’anni è considerato un cult dell’ horror italiano. Un passaggio di testimone in cui Cavenago sostituisce Stano e i suoi tratti espressionisti senza rinunciare alla sua espressività grafica fatta di colori vividi e ombre marcate. Arf3
Arf2Nel panorama artistico del Festival sono state le parole del direttore della Galerie Glénat, Julien Brugeas a introdurre gli appassionati nell’universo di “Mickey”. Una mostra presentata a Parigi lo scorso dicembre è approdata all’ARF in cui attraverso la raccolta delle tavole originali dei più celebri protagonisti del mondo del fumetto: l’autore svizzero Bernard Cosey e dei francesi Régis Loisel e Nicolas Keramidas. Una reinterpretazione di un classico senza tempo in cui «questi quattro autori si mettono al lavoro disegnando delle storie originali d’ispirazione romantica, stravagante o nostalgica. La libertà che gli viene concessa permette loro di rivisitare completamente il carattere estetico dei personaggi, dando un nuovo slancio creativo all’universo di Topolino, Paperino & Co».
Infine, è stata allestita anche una piccola esposizione sulla vincitrice della prima edizione del Premio Bartoli come promessa del fumetto italiano, Bianca Bagnarelli. Una mostra che fa da piccola anticamera a quella del maestro dell’eros Milo Manara, entrambe visitabili fino al 9 luglio. “Splinters. Frammenti dell’immaginario” è qualcosa di raffinato e lineare. Lo stile di un nuovo talento italiano che crede ci sia nei fumetti «qualcosa che li rende diversi da tutto il resto, una magia che li rende immuni alla scienza esatta che può essere applicata a un’immagine singola».

Durante tutto il Festival sono stati presenti circa trenta espositori con tutta una serie di autori e opere con possibilità di acquisto, un’area riservata alla letteratura fumettistica dei più piccoli (ARF! Kids) e “Masterclarf”, una serie di otto appuntamenti didattici per imparare a disegnare e comprendere tutto ciò che si trova dietro la professione di fumettista insieme a: Tito Faraci (Disney), Zerocalcare, Rita Petruccioli, Giuseppe Palumbo (Astorina/Diabolik), Diego Cajelli (Sergio Bonelli) oltre agli stessi autori in mostra Gigi Cavenago e Sara Pichelli. Inoltre, durante le tre giornate sono state organizzate delle lectio magistralis in cui importanti nomi del settore hanno parlato della loro esperienza e delle loro preferenze stilistiche. L’ultima giornata è stata la volta del maestro Paolo Eleuteri Serpieri che ha parlato di come utilizzi la sua provenienza dal mondo pittorico per dare ai suoi personaggi un certo realismo. Un autore che ricerca il realismo della propria storia all’interno della settima arte, sfruttando le luci e le ombre per fare in modo che l’illustrazione rappresenti qualcosa di più.
Infine, per tutte e tre le giornate, si sono susseguiti una serie di circa diciotto incontri in cui si è parlato di come l’avvento del digitale abbia contribuito nella più immediata creazione dei fumetti e come l’utilizzo dei social abbia modificato le differenti strategie editoriali. Passando per le contaminazioni che attraversano il fumetto d’autore e indipendente si è passati a come le storie “puramente grafiche” prendono vita sui grandi schermi cinematografici e, a concludere questa terza edizione è stato un discorso sulla divinità e su come la religione influenzi artisti e storie. Come essa prenda vita all’interno dei fumetti, attraverso blasfemia, intuizioni grafiche e sano umorismo.

Paola Smurra 02/06/2017