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La verità di Anna Magnani: al Vittoriano la mostra che omaggia la grande attrice italiana

“Io non mi considero un’attrice. Se piglio fuoco brucio bene, se no non c’è niente da fare”, così Anna Magnani si descrisse quando ricordò l’incontro con il poeta Giuseppe Ungaretti che la omaggiò come “l’attrice più grande di tutti i tempi”.
La mostra “Anna Magnani, la vita e il cinema”, curata dal critico cinematografico Mario Sesti, intende rendere un tributo alla carriera della Magnani  (1908-1973) e al suo essere ‘vera’, di quella verità così rara (al giorno d’oggi più che mai), da conservare come un bene prezioso. Fino al 22 ottobre nella Sala Zanardelli all’interno del Complesso del Vittoriano sarà possibile visitare l’esposizione, nata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, l’Istituto Luce Cinecittà e Rai Teche, all’interno della rassegna “Il Vittoriano tra musica, letteratura, cinema e architettura”, promossa dal Polo Museale del Lazioannamagnani03
Una serie di immagini in bianco e nero appese alle pareti rivelano l’essenza di una donna ed artista unica. Ci sono foto dai set dei suoi film più famosi: “Camicie rosse”, “Mamma Roma”, “Teresa Venerdì”, “Bellissima”, “La carrozza d’oro”, “Pelle di serpente”, “Roma città aperta” (il film che le fece raggiungere la fama internazionale) e “La rosa tatuata” (interpretazione che le valse l’Oscar come miglior attrice protagonista). Anna in compagnia di Totò, Luchino Visconti, Aldo Fabrizi, Danny Kaye, Marlon Brando, Franco Cristaldi e il bellissimo scatto della sorridente complicità con Roberto Rossellini. In due sale è possibile inoltre ammirare dei video che la ritraggono in eventi pubblici e delle sequenze cinematografiche, in cui la sua immensa capacità interpretativa è fuori discussione.
Un altro spazio, intitolato “A casa sua”, riguarda la vita domestica della Magnani. Gran parte delle fotografie presenti appartengono all’archivio dell’Istituto Luce e coprono una fascia temporale di un decennio partendo dagli anni Cinquanta. Anna canta, suona, fuma, sorride, pensa, conversa con i giornalisti.
Una vita affettiva non facile (basti pensare alla quasi totale assenza dei genitori e al fallimento delle relazioni sentimentali), che ha indubbiamente contribuito alla sua sensibilità artistica, pur causandole una solitudine irreversibile: “A livello spirituale sono stata da sola tutta la vita”.
Anna Magnani era un ‘vulcano’ (come il film di Dieterle che interpretò nel 1950), un mix esplosivo di immedesimazione e istinto, talento e personalità, gioie e soprattutto dolori. Il simbolo di un Paese che a piccoli passi si dirigeva verso la modernità.
La mostra dunque non è esclusivamente una dedica all’attrice, bensì un omaggio al nostro grande cinema e un invito a riscoprire la genuina italianità.

Sara Risini 28/07/17

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