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"Bevi qualcosa, Pedro!": Il Trio rivive nel libro di Tullio Solenghi

Autobiografia? No, autotriografia. È chiaro sin dalla copertina che “Bevi qualcosa, Pedro!”, scritto da Tullio Solenghi e edito da RaiEri, è un libro che non racconta solo la lunga carriera dell’attore genovese, ma anche le vite artistiche di Massimo Lopez e Anna Marchesini, che con lui dal 1982 hanno dato vita all’indimenticabile Trio.
Un testo intimo, ma anche corale dunque in cui Solenghi parte raccontando i suoi esordi nel Teatro Stabile di Genova, giovanissimo, a soli diciassette anni, per poi passare al suo debutto nella stagione 1970-71 a fianco di Lina Volonghi in "Madre Courage" di Brecht con la regia di Luigi Squarzina, fino ai numerosi spettacoli che lo vedono sul palco insieme ad attori come Alberto Lionello, Tino Buazzelli, Giorgio Albertazzi. Un viaggio a ritroso nel tempo tra le vie della comicità, per ripercorrere la carriera dell’attore prima, durante e dopo quel famoso Trio, raffinato e implacabile, capace di ottenere il record di ascolti con le sue produzioni complesse, brillanti e mai banali.

“Eravamo diventati Trio - racconta l'autore - La nostra strada verso la notorietà era stata, ed era, anche una via alla creatività che apparteneva a noi, e a noi tre insieme. [...] lo sguardo che gettavamo sul mondo era il prodotto di un’alchimia che nemmeno Cagliostro aveva mai azzardato: trasformare il mondo in riso, sul palcoscenico e fuori. Non c’era confine per il nostro “occhio strabico” che scandagliava impietosamente la realtà rimarcandone gli aspetti più marziani, sia che ciò fosse finalizzato alla scrittura oppure al semplice cazzeggio. Era Anna, con il suo fiuto infallibile, a individuarli per prima, poi con un cenno d’intesa me li sottoponeva, io li valutavo per una prima finalità creativa e infine Massimo, apportando la sua prodigiosa capacità di clonatore, riproduceva il marziano in questione, campionandolo e quindi rendendolo esaminabile, e lì scattava la nostra furia dissacrante”.Solenghi02

Tre attori talentuosi, dotati di una comicità esplosiva, che non risparmiava nessuno. Impossibile non ricordare la loro dissacrante versione di uno dei grandi classici della letteratura italiana “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, che tenne incollati davanti alla televisione ben 14 milioni telespettatori, o la parodia sull’Iran e l’Ayatollah Khomeini che generò un vero e proprio incidente diplomatico con l’Italia, oppure lo sketch fatto sul palco del teatro Ariston durante il Festival di Sanremo del 1989 che turbò una parte degli italiani..

Tre vite indissolubilmente legate, osservate in questo libro dagli occhi e dalla memoria di Solenghi, che per celebrare la sua lunga carriera ha deciso di regalare al pubblico il romanzo di un’avventura incredibile. Colpi di scena e retroscena, scene madri e applausi a scena aperta, ricordi e personaggi, satira e dialoghi surreali, eventi drammatici e irresistibili inserti comici sono gli ingredienti che fanno di “Bevi qualcosa, Pedro!” un’ottima occasione per ricordare una comicità, oggi sempre più rara, e scoprire i meccanismi, le gioie e anche i dolori nascosti dietro a tre attori che insieme con la loro arte hanno regalato sapienti sorrisi per più di un decennio.

Eleonora D’Ippolito
27/10/2017