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Recensito intervista Loputyn: fra manga e illustrazioni gotiche in chiave di Sol

Loputyn, nome d’arte di Jessica Cioffi, arriva allo stand Shockdom in quel del Romics – la fiera sarà aperta fino a domenica 8 aprile – pronta per il firmacopie, che la terrà impegnata dalle cinque del pomeriggio fino alle otto di sera. Esce infatti per la casa editrice italiana il 12 aprile ‘Sol’, l’ultima fatica di Loputyn, raccolta di illustrazioni dominate dallo stile meticcio – fra manga giapponese, moda Lolita e suggestioni gotiche d’oltremanica – che è il tratto distintivo dell’autrice.
Nonostante la fila che già si accalca attorno allo stand, Jessica, dopo aver salutato i colleghi, accetta con piacere di intrattenersi per una chiacchierata sulle sue storie già edite, le influenze più forti sul suo lavoro e i progetti che non vede l’ora di realizzare – tempo tiranno permettendo.

Stai per tornare in libreria con ‘Sol’, il cui titolo richiama la chiave di Sol. Ci sono stati altri temi che hanno influenzato questa tua raccolta?

"La musica è sicuramente dominante in questo volume. È da un po’ che penso a un tema del genere legato alle mie illustrazioni: quando disegno, capita spesso che molte delle immagini che creo scaturiscano dalla musica che ascolto e ho voluto dedicare un’intera raccolta a questo connubio, che ritengo di per sé già indissolubile".
Loputyn 2
Con ‘Francis’ hai affrontato invece una storia auto-conclusiva, come avevi già fatto con ‘Cotton Tales’. Come cambia il tuo approccio, quando ti trovi ad affrontare una storia, invece di una raccolta di illustrazioni? Ti trovi più a tuo agio con la prima o con le seconde?

"Non c’è un approccio differente, perché parto sempre dallo stesso punto: le illustrazioni. Anche quando mi trovo a elaborare una storia più lunga, come accade in ‘Francis’, parto sempre da disegni singoli. Quando mi accorgo che ci sono dei personaggi che ricorrono più spesso nel mio lavoro, comincio a creare dei legami fra loro, un immaginario che li circonda e in cui inserirli. Le illustrazioni sono, insomma, sempre la base da cui parto, sia per le storie vere e proprie che per gli artbook".

Il tuo stile oscilla molto fra le influenze gotiche europee, nelle ragazze che sembrano bambole di porcellana, e un tratto manga che dà un’intensità molto carnale ai tuoi personaggi, in questo davvero distanti dalla purezza delle bambole. Quali sono stati i tuoi autori di riferimento e gli stili che ti hanno influenzata di più?

"Io sono figlia degli anni Novanta e sono cresciuta con Lady Oscar: sia Ryoko Ikeda, sia altre autrici di manga storici hanno molto segnato il mio immaginario. Nel periodo adolescenziale, invece, mi ha molto attirato il lavoro di Kaori Yuki. Poi, ovviamente, col tempo ho ampliato il mio bagaglio di conoscenze, ho guardato anche agli autori europei ma cerco di non rifarmi a un autore in particolare. Prendo le mie influenze anche dalla realtà, dalla natura, dalle persone, dall’abbigliamento – apprezzo molto lo stile Lolita".

Nel tuo primo artbook, ‘Loputyn’, c’è una citazione a ‘La collina dei conigli’: i conigli e i lupi ricorrono moltissimo nei tuoi disegni. Questa fascinazione nasce da qualche fiaba in particolare o semplicemente ti piacciono molto questi animali?

"Sono molto affezionata a questi animali perché rappresentano gli opposti: il coniglio è completamente preda, mentre il lupo è completamente predatore. Mi piace accostarli, proprio per ricreare un contrasto che mi sembra riassumere simbolicamente due aspetti estremamente diversi degli esseri umani: il lato dolce e accogliente e quello, invece, più distruttivo e predatorio".

Hai frequentato il liceo artistico e adesso studi all’Accademia di Belle Arti. Hai sempre saputo che il disegno sarebbe stato il tuo lavoro o te ne sei accorta ‘in corso d’opera’?

"Me ne sono accorta ‘in corso d’opera’, in effetti, nel senso che mi ci sono sempre dedicata per passione oppure sognando di poter trasformare questo esercizio in un lavoro. È tutto accaduto in modo molto rapido e naturale, mi sono trovata dentro questo mondo quasi senza accorgermene e mi sono resa conto dei suoi meccanismi solo una volta che li ho vissuti dall’interno. Ad esempio, non avevo pensato alle storie per la pubblicazione ma per me stessa e ho deciso di continuare per questa strada anche adesso che lavoro con una casa editrice".
Loputyn 3
Sei molto presente sui social, non soltanto Facebook ma anche Tumblr e DeviantArt, per esempio. Si può dire che tu sia partita da lì, per poi avventurarti nel mondo dell’editoria professionale?

"Sì, dal momento che non ho frequentato una scuola di fumetto l’unico riscontro che potevo cercare era quello sul web. Sui social mi capitava di ricevere critiche costruttive oppure anche semplici commenti e così capivo come aggiustare il tiro – ovviamente restando fedele a me stessa. La mia linea guida era il confronto con il pubblico, dunque i social sono stati necessari alla mia crescita".

Dopo ‘Sol’ sai già se vuoi dirigerti verso una storia auto-conclusiva oppure ti affiderai all’ispirazione del momento?
"In realtà ho già delle storie in mente, purtroppo la mancanza di tempo e i tanti impegni pesano sulla realizzazione, ma ho davvero molte idee. Vedremo, per ora è tutto ancora in corso d’opera".

Ilaria Vigorito, 07/04/2018

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