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Francesco Verdinelli racconta a Recensito la nuova stagione del Teatro Lo Spazio

Francesco Verdinelli è un noto compositore, musicista, regista, ha realizzato musiche per oltre 100 spettacoli teatrali, musical, piéces, con le regie di Roberto Lerici, Giancarlo Nanni, Antonio Salines, Rodolfo Rodriguez, Bob Marchese, Simone Carella, Peter Chatel, Andrea Buscemi, Mario Prosperi, Gianni Ippoliti, Carlo Emilio Lerici, Luca De Bei, Alessandro Machia e molti altri. Da alcuni anni però si impegna anche come manager culturale e direttore artistico, dirigendo tra l’altro dal 2007 il Teatro Lo Spazio a Roma da lui fondato: uno spazio polifunzionale per teatro, mostre, musica, eventi. Per questa nuova stagione il Teatro Lo Spazio offre,infatti, una programmazione variegata che spazia dalla prosa, alla danza, alla musica, alla tecnologia, a dimostrazione di quanto queste arti siano, al giorno d’oggi, complementari e unitarie.
Un cartellone ricco di storie, specchio della contemporaneità, di emozioni e riflessioni attente alle sfumature della vita che Francesco Verdinelli, in questa intervista sulle pagine di Recensito, ci illustra nel dettaglio.

In un periodo difficile per la gestione del teatro italiano, ma anche di forte fermento creativo, quali criteri ha seguito per la scelta delle linee guida di questa stagione del Teatro Lo Spazio?

“La scelta primaria è la più semplice: bei lavori, oltre naturalmente con a monte la 'mission' dello spazio: drammaturgia contemporanea; raccontare le storie di oggi e soprattutto scritte oggi. Il mondo è cambiato fortemente negli ultimi 20 anni e non si può non tenerne conto. Gli spettacoli che scelgo per il Teatro Lo Spazio devono avere qualcosa da dire devono trasmettere emozioni. Scegliere di andare al Teatro Lo Spazio vuol dire essere certi che sulla scena si possono trovare bei lavori con le storie di oggi. Mi sento di dire che su 31 spettacoli in stagione, il margine di errore credo di averlo ridotto al minimo. Lo spettacolo dal vivo e’ la forma di arte che forse più di tante altre entra in modo forte e diretto con le nostre sensibilità e quando c’e emozione e si lascia qualcosa allo spettatore la pièce ha assolto la sua funzione. Non sempre e’ così e in diverse occasioni ci si chiede perché il teatro, soprattutto in italia, non abbia troppo pubblico fidelizzato.”Francesco Verdinelli

Secondo lei quali sono al giorno d’oggi le idee migliori per sostenere e realizzare una valida stagione teatrale?

“Come dicevo prima, scegliere bei lavori. Non sempre il nome più o meno noto e’ garanzia di qualità e spessore, in più occasioni a molti di noi e’ capitato di uscire delusi da una sala teatrale, come dicevo prima, può capitare a tutti di non centrare uno spettacolo, ma la qualità e l’emozione non possono mancare.”

Nelle sue scelte dimostra una forte attenzione alla realtà e alle storie che parlano della quotidianità. Quali saranno gli spettacoli della prossima stagione del Teatro Lo Spazio che meglio affronteranno questo tema?

“Ce ne sono diversi e di vario genere: lo spettacolo di Pierfrancesco Poggi andato in scena dal 5 all'8 ottobre racconta in modo giocoso gli ultimi 40 anni del suo teatro e qualcosa della nostra storia, o il teatro civile di Germano Rubbi, nome ancora poco conosciuto sulla scena italiana ma un talento che sa raccontare nel modo giusto, leggero e profondo, un grave episodio avvenuto nell'aprile del 1944 in un paesino del centro italia. O Universo 25 di Fiammetta Carena, per la regia di Giuseppe Oppedisano in scena dal 15 al 26 novembre, uno spettacolo con una tematica sorprendente e fantasiosa che affronta in modo talvolta surreale mille aspetti psicologici di 4 persone immerse ciascuna nel proprio contesto sociale e che vanno ad incontrarsi in linea parallela con un esperimento che si chiama appunto Universo 25. Un altro lavoro che voglio citare e' il lavoro di Pierpaolo de Mejo su Jim Morrison: "Morrison Hotel" in scena dal 9 al 14 gennaio. Mettere in scena Jim Morrison non e' facile e per chi, come in questo caso c'è riuscito con grande talento e semplicità e soprattutto non appoggiandosi solo alla musica, e' un successo decretato.
E poi il talento di Gianni de Feo (dal 20 al 25 febbraio) con un testo di Roberto Russo "Chapeau, ovvero i misfatti dell'Istinto".
E continuo a citare: è un grande onore avere sulla scena dal 21 al 25 marzo Misha Van Hoecke, con il suo "Da Pierino e il lupo qualche anno dopo..." Lo storico spettacolo di Teatro Danza che ha girato tutto il mondo; sulla scena oltre a Micha Van Hoeke, grandi nomi dello spettacolo Italiano con la partecipazione straordinaria di Luciana Savignano. o con Manuel Paruccini, e Miky Matsuse e Yoko Wakabayashi. E ancora, lo spettacolo vincitore dell storico concorso dei corti teatrali del Teatro Lo Spazio " The moon is desert" o lo spettacolo su Rita Atria scritto da Caterina Venturini. Ma invito a visitare il sito www.teatrolospazio.it perché voglio dire che è come se avessi citato tutti i lavori che sono in scena. Per motivi solo ed esclusivamente di spazio non posso citarli tutti, si parla della quotidianità che sia passata o di oggi. Tutte le storie sono scritte con il linguaggio di oggi, quotidiano, reale, surreale, musicale etc.”

Lei è un compositore e musicista. Ci sarà spazio anche per la musica?

“Dopo lo spettacolo teatrale, alle 22,30 il venerdi o il sabato ci sono dei concerti, concerti di Jazz, di Blues, o del migliore rock Italiano e non.
Per il teatro, le circostanze hanno voluto che quest'anno saranno sulla scena più lavori con la mia musica. In genere preferisco che siano in scena in altri teatri; in 30 anni ho avuto più di 200 spettacoli in Italia ed all'estero, quest'anno avrò ben 4 lavori in scena allo Spazio e altrettanti saranno in scena in altri teatri.
In tante occasioni mi piace ricordare che comporre musica è il lavoro che fra l'altro mi ha permesso di aprire un teatro a Roma così come lo avevo sognato quando vivevo a New York. Scrivo molto per il teatro ma anche per la televisione e per il cinema.”

Per quanto riguarda in più giovani e la formazione quali iniziative ci saranno?

“Il Teatro Lo Spazio ha ben 4 sale prove, grandi, piccole, attrezzate per la danza, sale per la lettura etc. Ci sono corsi di teatro, danza, dizione, clown, musical, il Teatro Lo Spazio e' un centro dove diverse attività formative sono in essere, anche qui suggerisco di visitare il sito.”

Come annunciato verrà dato molto spazio alla nuova drammaturgia. Secondo lei la nuova drammaturgia su cosa deve puntare?

“Sulla qualità.”

Crede che il teatro e soprattutto le realtà teatrali più piccole possano essere d’aiuto al miglioramento della società in generale e più in particolare della realtà romana in questo caso?

“Di certo quando si entra in una sala teatrale si esce sempre un po' diversi, e diciamo sempre un po' "arricchiti".
Gli spettacoli in scena per la loro peculiarità possono contribuire a far riflettere sull'animo umano, si raccontano fatti sociali, aspetti psicologici, con profondità e leggerezza.
La leggerezza arriva a sorpresa e ci spinge ancora di più a farci delle domande.”

Quali sono i nomi dell’attuale scena teatrale che più l’affascinano e che ha, o che vorrebbe avere in futuro, nella sua stagione?

“Di talenti veri ce ne sono tanti, conosciuti o meno conosciuti; di autori validi ce ne sono altrettanti, ricordo con piacere che Lo Spazio ha aperto per 5 anni le stagioni con Roberto Herlitzka ed il suo meraviglioso "Ex Amleto". Inutile dire che lo ho visto almeno 7 od 8 volte, uno spettacolo che incanta.
La "mission" dello Spazio è anche di avere sulla scena talenti, nei vari generi e nelle loro diversità, a prescindere dalla popolarita. Solo così si può aiutare il rinnovamento della scena italiana.
Vedere decine di volte un Pirandello, per quanto straordinario possa essere, in fondo è come vedere uno stesso film con interpretazioni e regie diverse. Ma il mondo cambia.
E molto velocemente...”

Maresa Palmacci 13-10-2017

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