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Europa in danza: l'opportunità di costruire un ponte tra la danza italiana e il resto del mondo

In occasione dell’evento EUROPA in Danza 2019 abbiamo incontrato i due direttori artistici Steve La Chance e Alessandro Rende. Il primo ballerino, coreografo e insegnante statunitense, il secondo un talento nostrano, danzatore del Teatro dell’Opera di Roma e già direttore artistico di numerosi eventi per la promozione e diffusione della danza. Recensito li ha incontrati per raccontarci di EUROPA in DANZA e delle peculiarità di questo appuntamento unico nel suo genere che si terrà nell’esclusivo “The Church Village” di Roma venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo 2019.

Cominciamo da Alessandro. Che cos’è Europa in Danza?
"Europa in Danza è una manifestazione che in una maratona di tre giorni racchiude le principali realtà europee e italiane formative più rinomate, che saranno protagoniste di lezioni, audizioni, un concorso e un premio. La parola d’ordine di questo evento è sicuramente opportunità. Europa in Danza si articola soprattutto sullo schema lezione-audizione, ossia, lezioni in cui i giovani talenti italiani partecipanti possono studiare con personalità di spicco della danza mondiale ed eventualmente essere selezionati per continuare a formarsi e perfezionarsi in Scuole e Compagnie rinomate in tutto il mondo. Si tratta di una prestigiosa vetrina ma anche di un’occasione concreta per essere selezionati senza necessariamente spostarsi da una nazione all’altra, evitando o limitando le spese che i danzatori italiani sostengono per farsi visionare in audizioni all’estero. Inoltre, qui si ha la possibilità di studiare e sostenere più audizioni in un unico posto".

Europa in Danza è un evento che punta sulla qualità della danza ma l’accoglie nella sua totalità e in ogni sua sfaccettatura. Come si concretizza questa policy? 

"Europa in Danza è già alla sua quarta edizione. Negli anni c’è stato sicuramente un crescendo in termini di professionismo e qualità tecnica. I premiati sono nominati da artisti di altissimo livello sia per le loro carriere che per esperienza nel campo della formazione. Abbiamo deciso di estendere la manifestazione e, in particolare il Premio, non solamente a danzatori ma anche a anche critici, insegnanti e coreografi, e operatori del settore. Già in passato non sono mancate collaborazioni anche con case editrici specializzate nel settore coreutico, come ad esempio Gremese. Tutto ciò che per noi risulta valido per aiutare la danza a crescere è ben accetto".

Steve, tu sei stato un ballerino sicuramente di formazione classico ma che ha costruito la sua carriera soprattutto sul modern come testimonia anche la tua lunga esperienza negli USA. Come ti rapporti con le grandi scuole italiane presenti a Europa in Danza che sono principalmente di stampo classico-accademico?

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"Nella manifestazione sono presenti prestigiose scuole italiane come l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, l’Accademia Nazionale di Danza, la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Sono tutti enti di formazione principalmente classico-accademica ma molti dei premiati, così come le esibizioni, spaziano anche su altri stili. Oltre al classico, si va dal neoclassico al contemporaneo, al modern. Del resto la danza è unica e ciò testimonia che le grandi scuole italiane non restano chiuse ma aprono la mente e il corpo anche ad altre frontiere. Lo denota la loro stessa partecipazione ad una manifestazione come la nostra in cui sono presenti oltre a quelle già nominate anche grandi scuole americane di tradizione modern come Peridance Capezio, Brodway e altre. Si chiama Europa in Danza proprio per questo. Crea un ponte tra l'Italia, l'Europa e il mondo.

Quali sono i punti di forza dell’evento?

"Ai ragazzi che vogliono fare audizioni per studiare nelle accademie europee spesso viene offerta la possibilità di inserimento in compagnie. Grazie a questo evento molti sono andati fuori a studiare e poi hanno trovato un lavoro. Non voglio fare critiche ma Europa in Danza offre opportunità concrete e non fa, come purtroppo accade in altri concorsi, mera pubblicità di vari stage della durata di un week-end. Il nostro evento offre un’occasione di formazione a lungo termine".

Roberta Leo 

25/02/2019

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