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"Emozioni". Gianmarco Carroccia e la semplicità delle piccole cose. L’artista fondano canta e racconta Battisti insieme a Mogol

Recensito incontra Gianmarco Carroccia, raffinato interprete di Lucio Battisti per parlare del suo spettacolo Emozioni. Il giovane cantautore sarà in scena giovedì 20 dicembre a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica al fianco del grande paroliere Mogol. A vent’anni dalla scomparsa del grande artista le canzoni di Battisti restano sempre attuali e capaci di emozionare il pubblico di ogni età e non è un caso che a far rivivere certe emozioni sia un ragazzo che sembra ancora legato a valori emotivi come la semplicità e la bellezza delle piccole cose. Si tratta di valori sempre presenti in tutti i brani, nella musica e nel testo, strumenti d’eccezione dei due nomi del sodalizio più importante della musica italiana. 

Gianmarco, come nasce questa tua passione e il progetto Emozioni?
La mia passione per Battisti arriva a 4 anni per puro caso, ascoltando da un mangianastri della nostra auto un pezzo che mi colpì profondamente “Le allettanti promesse”, da li ricordo che inizia a scoprire l’intero mondo battistiano fino ad allargare successivamente i miei orizzonti su tutta la musica italiana, di cui sono un profondo cultore. Ricordo ancora quando a 6 anni mi capitò un disco tra le mani dove lessi la dicitura “Parole di Mogol” sotto la canzone “Due Mondi”, mai avrei immaginato che anni dopo avremmo realizzato qualcosa di tanto bello insieme.
Il progetto Emozioni nasce per valorizzare l’opera di questi due grandissimi artisti. Èun concerto-racconto prettamente interpretativo perché vuole ripercorrere il sodalizio di Battisti e Mogol attraverso le loro canzoni ma senza stravolgerne la natura.

Come si è creata questa sinergia con Mogol?
Mogol è stato il mio più grande Maestro, prima indirettamente attraverso i dischi e poi direttamente quando ho frequentato un corso presso il CET (Centro Europeo di Toscolano) dove nel 2011 ho conseguito il diploma di autore di testi. Successivamente abbiamo avuto modo di conoscerci meglio e iniziare a lavorare insieme, soprattutto in relazione al progetto Emozioni, coltivando un rapporto di grande amicizia e stima reciproca.

Oltre ad essere un ottimo interprete del repertorio di Lucio Battisti sei anche un autore. Di cosa parlano la tua musica e i tuoi testi?
Sicuramente delle piccole cose che io vivo quotidianamente, le stesse in cui si può ritrovare chiunque ascolti le mie canzoni. Scrivo della mia vita e di cose semplici.

Oltre ad avere una voce molto simile a quella di Lucio e che si presta perfettamente all’interpretazione delle sue canzoni, gli somigli anche molto fisicamente. In quali suoi aspetti ti riconosci maggiormente?
La somiglianza di cui tutti parlano per me è in realtà del tutto casuale. Sicuramente è molto forte a livello vocale, anche se poi chi conosce bene l’artista riesce a cogliere sostanziali sfumature e differenze. Credo che la cosa che ci avvicina di più, stando anche a quanto mi viene riferito, sia la semplicità ma allo stesso tempo l’attenzione e la cura verso i particolari per ottenere una sempre maggiore qualità nel lavoro. Molto predominante in me è pure la discrezione e la riservatezza, la stessa che connotava anche Lucio.

La tua vita è spaccata in due: da un lato sei riuscito a trasformare questa tua passione per la musica in una professione vera e propria calcando scene sempre più importanti come l’Auditorium ma nella vita sei anche un commercialista e hai riportato le tue competenze artistiche anche oltre il palcoscenico, in un’altra attività. Hai, infatti, aperto una scuola di musica a Fondi, la tua città natale, per trasmettere la tua esperienza ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo della musica. Cosa ti ha spinto in questa direzione e quali sono le caratteristiche di questa scuola?
Ho pensato alla mia esperienza passata in cui purtroppo non ho avuto da subito una persona che mi indirizzasse correttamente verso questo mondo. La scuola è nata con l’intento di trasmettere una giusta cultura musicale, in cui le canzoni hanno come minimo comune denominatore essenzialmente la buona musica, e di avvicinare gli studenti, una volta terminati gli studi, anche al professionismo. IO stesso spesso li porto con me nei miei spettacoli, per consentire loro di avere un approccio diretto con il pubblico.

C’è una canzone di Battisti in cui ti rispecchi o a cui ti senti particolarmente vicino?
Forse Emozioni perché pur parlando dell’inquinamento dell’animo umano è una canzone che contiene molte immagini che rievocano il legame dell’uomo con la natura e che ritrovo molto presente in me stesso. La natura, insieme alla musica, è una delle mie più grandi passioni e credo che essa sia in grado di ricondurre l’uomo ad uno stadio emotivo puro e incontaminato.battisti2

E invece tra le tue canzoni?
Sono molto legato a una canzone che canterò anche giovedì in Auditorium e che s’intitola Non mi spaventa tanto amare. Parla della mia idea dell’amore, un amore vero, a prescindere che sia ricambiato o meno, non convenzionato, sincero e senza limiti.

Cosa dobbiamo aspettarci dallo spettacolo Emozioni?
Al di là dell’esecuzione musicale c’è quell’aspetto culturale molto importante dato dal fatto che ripercorreremo tutto il sodalizio artistico tra Battisti e Mogol dalla prima all’ultima canzone che hanno scritto insieme attraverso il racconto di aneddoti ed episodi legati ad ogni singola canzone quindi volto anche all’esatta comprensione del significato dei testi che non a tutti è sempre chiaro.


Progetti futuri?
Oltre alle prossime date di Emozioni durante la stagione estiva sicuramente voglio continuare il lavoro che ho intrapreso sugli inediti e costruire con altri ragazzi e compositori facenti parte del progetto una realtà discografica volta a far diffondere anche le nostre canzoni.


Roberta Leo 18/12/18