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Dé relitti e delle quarantene: intervista a Mario Menicagli sull’opera lirica ispirata dal lockdown

Il covid-19 e la cattività forzata hanno permesso agli artisti di avere tanto tempo per creare. Uno di loro, però, ha preso questa tematica e ne ha fatto un’opera lirica. E’ il caso di Mario Menicagli, che si fa ispirare dalla quarantena e immagina la vita di una comune coppia. Argìa e Gervasio sono i protagonisti di “Dé relitti e delle quarantene”, un componimento che vuole raccontare in chiave tragicomica la vita di coniugale ai tempi del coronavirus tra incomprensioni, litigi e riappacificazioni.

Con pochissimi elementi, Menicagli ha dato vita ad un atto di 28 minuti, che oltre ai due interpreti principali (rispettivamente Costanza Gallo, soprano, e il baritono Carlo Morini) si avvale di cinque musicisti. Tutti hanno collaborato con grande entusiasmo a questo prodotto “casalingo”, che rispecchia pienamente ciò che è stata la quotidianità nel periodo di lockdown. Le registrazioni, effettuate con apparecchi non professionali come PC e smartphone, verranno poi assemblate in fase di montaggio. Un’idea innovativa, un modo per non “perdere tempo” in questi mesi di stop e per non farsi trovare impreparati quando si tornerà sul palco.

Mario Menicagli ha alle spalle già quattro opere, come “Il gatto con gli stivali” e “Cenerentola”, quest’ultima attualmente in programmazione a Bucarest in lingua rumena. Lo abbiamo intervistato e ha risposto ha molte curiosità sul suo nuovo lavoro “Dé relitti e delle quarantene”.

Come nasce l’esigenza di produrre questa opera?

"Sono una persona costantemente attiva, quindi ho fatto di necessità virtù. Dal secondo giorno di lockdown, mi è venuto in mente di comporre questa operetta, pensata in stile settecentesco".

Quali sono stati i presupposti per la composizione di “Dé relitti e delle quarantene”?

"Volevo parlare di questa situazione in maniera tragicomica, quindi mi sono ispirato all’opera del secondo settecento. Volevo un prodotto da ultimare in tempi brevi e che fosse in linea con lo stile di vita casereccio della quarantena. Ognuno ha fatto la propria registrazione a casa sua, con mezzi di fortuna. Anzi, ho chiesto ad ognuno di utilizzare quello che aveva, quasi tutti il cellulare. La partecipazione è stata totalmente volontaria e il costo di produzione sarà unicamente quello dello studio di registrazione".

Dove e quando potremo trovarla online?

"Contiamo di finire tutto nei prossimi giorni e poterla mandare online. Si potrà trovare, senza dubbio, sulla piattaforma Open Opera, che offre anche un interessante format: un talent show della lirica, con cantanti che provengono da tutto il mondo".

In quanto tempo è stata concepita?

"Sono riuscito ad ultimarla in circa 34 giorni. Il libretto l’ho scritto in collaborazione con Lido Pacciardi, un personaggio meraviglioso: un poeta di Collesalvetti, noto per aver trascritto in versi e rime oltre 800 favole esopiche, contenute nell’opera “Esopo in toscana”. A dire il vero, ho anche castigato un po’ la forma e linguaggio. Lido lo aveva pensato fortemente livornese, io ho lavorato sulla metrica e al contempo ho messo dentro un po’ più di italiano".

Come mai la scelta è ricaduta proprio su questo titolo?

"Il titolo “Dé relitti e delle quarantene” fa riferimento appunto a quello che rimane, dei “relitti” post-quarantena; poi c’è, ovviamente, l’ analogia con “Dei delitti e delle pene”. Inoltre quel dè, con accento acuto, è un’esclamazione tipica livornese, che usiamo davvero per tutto, in ogni contesto e occasione".

Pensa che potrebbe adattarsi bene ad andare in scena subito dopo la riapertura?

"Questa è un’opera che si presta ad essere portata in scena anche con le varie misure restrittive: i cantanti sono solamente in due, che tra l’altro litigano nella trama. Sono marito e moglie che durante la quarantena esplodono, quindi in scena non starebbero neanche vicini. Sarebbe la situazione ideale per poter approfittare di una ipotetica riapertura".

Avete già ipotizzato come potrebbe essere un’eventuale prima live. Cosa può dirci in merito?

"Noi speriamo che già a luglio si possa fare qualcosa. L’opera debutterà a Collesalvetti nella splendida tenuta Bellavista Insuese . Abbiamo pensato anche ad eventuali misure di sicurezza. Sicuramente il distanziamento del pubblico, la location tra l’altro è immensa, potrebbe ospitare fino a 2.000 persone. Ovviamente limiteremo gli ingressi in relazione alle disposizioni. I due cantanti saranno posizionati in modo tale da essere distanti tra loro e anche per l’orchestra non ci sarà alcun problema perché si tratta di un quintetto di archi e ad libitum l’aggiunta di fiati e timpani. Metteremo senz’altro un dispenser con un gel igienizzante per le mani. Ovviamente aspettiamo direttive più precise, che ancora non ci sono. Il nostro intento è quello di non farci trovare impreparati nel momento in cui si potrà ripartire".

In una futura registrazione in studio potrebbe esserci qualche variazione?

"Faremo sicuramente un CD, ma non so se potrebbe cambiare qualcosa. Si potrebbe includere qualche brano orchestrale, ma, normalmente, sono abituato a pensare che quando le cose nascono in un modo, devono rimanere tali o si rischia di rovinarle".

In conclusione: cosa si augura per il futuro e per il debutto di questa sua opera?

"E’ stato un progetto genuino che ha coinvolto anche gli interpreti in un modo molto sincero e spontaneo. Faccio parte di una categoria, anche come organizzatore, che è stata tanto colpita. Ma, rispetto alle immagini che arrivavano i primi giorni, pensavo alla gravità dell’emergenza sanitaria e non alle mie cose. Mi ritengo fortunato perché questa pandemia non mi ha toccato personalmente. Il disastro economico che ne poteva derivare non è stata una cosa a cui ho pensato subito; ci sono molte persone che si trovano in grande difficoltà e spero ci siano aiuti concreti. La ripresa sarà graduale un po’ per tutti, specialmente per il nostro comparto. Inizialmente, il pubblico sarà un po’ restio a tornare a teatro e chi sarà indeciso se venire o meno, opterà per non venire. Con il tempo, però, ricomincerà ad esserci l’entusiasmo di prima".

In attesa del debutto live, tenete d’occhio il sito https://openopera.it/ per ascoltare “Dé relitti e delle quarantene”.

Micaela Aouizerate

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