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Recensito incontra Donatella Brocco regista dello spettacolo “Prigionieri al settimo piano”

Sarà in scena al Teatro de’ Servi fino al 1 aprile “Prigionieri al settimo piano”, scritto da Maria Letizia Compatangelo e diretto da Donatella Brocco.
Gianna Paola Scaffidi, Rosario Galli ed Elia Paniccia interpretano una commedia che parla in modo reale di dilemmi tragicomici e frustrazioni di una coppia alle prese con investimenti sbagliati e colpi di fortuna improvvisi. Un’occasione per riflettere con leggerezza su tematiche intime, contemporanee e profonde come l’impoverimento economico, ma soprattutto morale della classe media e la difficoltà di rimanere onesti in una società sempre più spregiudicata. Un testo dotato di una forte umanità, esaltato ancora di più dalla regia convincente di Donatella Brocco, la quale in questa intervista sulle pagine di Recensito ci illustra altri particolari di questo lavoro ironico e attuale.

 “Prigionieri al settimo piano” e’ una commedia tragicomica, divertente , specchio dei tempi e dell’oggi.Quale è stato il suo lavoro dal punto di vista registico?                                                                                                                       “ In prima istanza ho lavorato per rendere giustizia alla struttura drammaturgica, solida e articolata del testo di Maria Letizia Compatangelo, disegnando le prime direzioni fondamentali, poi ho cercato, dentro sopra e sotto le parole, i flussi del “sentire” umano, quindi di immaginare una scenografia che li contenesse e un tappeto musicale che traghettasse lo spettatore da una scena all’altra scandendo il trascorrere del tempo. ”

Quale è stato il suo approccio al testo?
Ci sono degli aspetti che hai voluto mettere maggiormente in risalto?foto 2
“Il testo e’ sempre, per me, una specie di Lampada di Aladino, più lo “strofini” più e’ facile che ne esca il Genio. E quello che continua a venirne fuori, man mano che lo approfondisci, ha qualcosa di magico, che, a volte, sorprende anche me. Quindi, diciamo che io vengo catturata dal testo e me ne posso liberare solo rendendolo tridimensionale.
In questo ho voluto estrarre, e restituire sia ai personaggi che al pubblico, quella sana attitudine italiana di trovare la salvezza e la bellezza nell’ironia e nella creatività, comunque vadano le cose.”

Quale è stato il lavoro di costruzione dei personaggi? Cosa ha richiesto agli interpreti? E’ la prima volta che lavora con loro? Come è stato lavorare con loro?
“In questo allestimento ho avuto la grandissima fortuna di avere a che fare con tre attori, Gianna Paola Scaffidi, Rosario Galli ed Elia Paniccia, che, oltre ad essere dei professionisti generosi, sono degli esseri umano stupendi, intelligenti, sensibili e ricchi di sfumature, coraggiosi e propositivi.
Ho potuto miscelare i miei “fantasmi” e la loro umanità con quella delineata da Letizia e tirane fuori dei personaggi credibili e a cui e’ facile affezionarsi e in cui ognuno può trovare un pezzetto di se stesso. Le prove sono state dure ma piene di entusiasmo e di voglia di fare, ci siamo divertiti molto e la fatica e’ passata sempre in secondo piano.”

Maria Letizia Compatangelo e’ una delle più apprezzate autrici italiane, capace di riflettere con leggerezza su tematiche importanti e attuali. A questa scrittura si aggiunge la sua regia: Due donne e due punti di vista femminili. Quanto è fondamentale l’autore per la riuscita di un buon spettacolo? E’ stato un lavoro di squadra il vostro?                                                                                                                                                                                                   “Sicuramente un lavoro di squadra. Letizia e io ci stimiamo molto, sia intellettualmente che umanamente. I punti di vista, sebbene siamo due donne, a volte sono divergenti, ma ognuna ha il suo ruolo e questo ci consente di risolvere qualsiasi questione in modo sereno.”

Visto il successo, vi saranno altre date di questo spettacolo?
“Speriamo di si! Si stanno definendo degli accordi in questi giorni e quindi al momento non posso dire niente, anche perche’ altrimenti la nostra “anima pratica”, ovvero organizzatrice, Rossella Compatangelo mi strangola!”

Progetti futuri?
“Tanti. Alcuni a brevissimo termine. “Stay tuned” e ne avrete presto notizie.
Scusami, posso dire un’ultima cosa?
Perche’ e’ vero che il teatro e’ fatto di storie, di narratori e di attori, però un ringraziamento ho voglia di farlo anche a chi ha messo a nostra disposizione il suo nome, Domenico Pantano del CTM,
o i suoi contatti come il nostro Ufficio Stampa, Monica Brizzi,
oppure la sua abilità, come Il nostro tecnico, Flavio Mainella,
e a chi ci ha aperto le porte del suo spazio, Stefano Marafante del Teatro de’ Servi,
gente coraggiosa e che permette a tutti noi, pubblico e compagnia, di “incontrarci” e produrre quel piccolo momento di incanto che e’ lo spettacolo dal vivo.

Grazie. E Viva il lupo!”

Maresa Palmacci 26-03-2018

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