Il passato 5 giugno Altrove Teatro Studio ha presentato, a Roma, la Stagione 2018-2019, la prima del giovane teatro (esclusa la pre-stagione partita il febbraio scorso), con un calendario ricco di spettacoli di prosa e lettura musicale, con nomi di spicco quali Stefano Benni e il Premio Ubu Andrea Sorrentino. Recensito ha avuto il piacere e l’onore di fare una chiacchierata con Ottavia Bianchi e Giorgio Latini, direttori artistici, e alcuni degli attori e registi che contribuiranno all’offerta della stagione ventura.
Per prima cosa, non potevamo che chiedere ai due giovani direttori il perché della loro scelta, oggi ardua e coraggiosa, di aprire uno spazio proprio?
“Adoro il momento delle prove” risponde Ottavia, “la costruzione, la ricerca e l’interazione. Quindi, il desiderio di avere una casa che fosse veramente un posto dove creare questo tipo di sinergie è sempre stato un sogno nel cassetto. Senza l’incontro con Giorgio, però, non sarebbe mai stato possibile.” Poi, aggiunge Giorgio: “Al di fuori di inutili rivalità e conflitti, che ci indeboliscono tutti, ci piace essere padroni del nostro destino. Nel collaborare, cerchiamo di essere direttori artistici più comprensivi e attenti possibile ai bisogni di attori e compagnie.”
A questo punto, eravamo curiosi di sapere dal team di attori e registi che sensazioni si provassero nell’approcciare questa nuova realtà.
Risponde Massimiliano Vado: “Questo è un momento di trasformazione, è giusto che nascano proposte di questo genere, che non riflettano solo il teatro di tradizione ma sviluppino nuove direzioni. Si può sperimentare qui, investire in nuovi progetti, e sono iniziative da supportare e incoraggiare. A tal proposito, interviene anche Riccardo Barbera: “Ritrovo qui una sensazione provata da ragazzo: la ricerca curiosa del genio e della sperimentazione, in giro per la città. Sotto la guida di giovani direttori artistici, con un gran gusto per il significato e la caratterizzazione, si ricrea quel clima laboratoriale, da cui da un giorno all’altro può nascere il capolavoro.” E Giulia Nervi: “Altrove Teatro Studio ha una visione, una progettualità coerente, e ridà agli spettacoli una dimensione popolare del teatro, stimolando l’interesse delle persone del quartiere e oltre.”
Quindi, il concepimento e la nascita dell’Altrove sono in continuità con l’essere attori e spettatori, prima ancora che direttori artistici?
“Da direttore artistico, da attore o da pubblico” risponde Giorgio Latini, “lo spirito che ci contraddistingue è sempre lo stesso: credere nelle cose. Per questo ringraziamo tutti quelli che credono in noi per questa prima stagione, che lo fanno dalla pre-stagione, che credono nella nostra Accademia d’Arte Scenica, compresi gli allievi che hanno creduto in noi come pedagoghi e insegnanti.”
“Questo vuole essere un teatro di cultura popolare,” aggiunge Ottavia Bianchi, “fondato su storie e personaggi appassionanti, interpretati da attori capaci, con un’idea universale. È un teatro trasversale, che arriva a tutti."
E come si comunica tutto questo, oggi?
“Purtroppo, io e Giorgio siamo più bravi con le relazioni uno a uno!” ammette Ottavia, ma specifica: “Siamo presenti sui social, ci avvaliamo di esperti e cerchiamo di apprendere noi stessi in fretta, perché saper comunicare al meglio le proprie potenzialità, con consapevolezza e puntualità, è fondamentale. Ma facciamo anche molto lavoro sul territorio, e già l’anno scorso abbiamo avuto un ottimo riscontro, prova di come il teatro offra qualcosa di unico, insostituibile da TV e altri medium.” Conclude Giorgio Latini: “Ci interessa farci conoscere come persone, umane, concrete e appassionate. Per questo ci piace incontrare il quartiere e la città”.
Andrea Giovalè
6/6/2018
Qui l'articolo di Giorgia Groccia sulla nuova stagione dell'Altrove Teatro Studio