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Enotica, un viaggio immortale nell’eros e nel vino

Il vino inebria, trasforma e a volte sa essere più efficiente delle frecce di Cupido. In “Sideways” il personaggio interpretato da Paul Giamatti, Miles, è un romanziere fallito che insegna inglese alle medie. Depresso, ansioso, sconvolto e colmo di disgusto per se stesso, ha un solo grande amore, il Pinot nero. Di fronte a un buon vino l’autocommiserazione e l’incertezza scompaiono. Diventa padrone di sé. Il sapore di quel bicchiere diventa una descrizione precisa del suo temperamento e rivelazione di un’anima candida. Il compagno Jack è l’altra faccia della medaglia, non si intende di sapori, di limpidezza e di colore ma di donne. La meta enogastronomica per Miles e galeotta di Jack che cerca la via di fuga a una settimana dal matrimonio è Santa Barbara, terra di vigneti e cantine. Mentre Roma in questi giorni si tramuta, diventa altro con l’inizio della settima edizione del Festival del Vino e della Sensualità, è difficile non pensare ai Enotica2protagonisti del film di Alexander Payne che con le loro facce e il loro temperamento sembrano essere gli ideali ispiratori.

Basta imboccare la direzione per Forte Prenestino e ripararsi nelle segrete e sotterranee Centocelle, trascorrendo lì il tempo necessario a degustare vino e prodotti provenienti dai diversi territori europei, per vivere una giornata all’insegna della convivialità. Dal 17 al 19 marzo c’è Enotica. Per tre giorni questo spazio sarà dedicato a un solo protagonista, quel bianco e rosso versato nei nostri calici. Performance, concerti e mostre d’arte saranno il contorno interessante, durante lunghe passeggiate sensoriali in questo “teatro” all’aperto che dalle quattro del pomeriggio apre al suo pubblico di appassionati. Sessanta produttori tra cui si distinguono i vignaioli critici, coloro che attenti e pazienti propongono una selezione di prodotti biologici, facendo attenzione non solo ai prezzi con cui la merce (prodotti) è messa in vendita ma al pieno e totale rispetto per l’ecosistema che ci circonda. Nata nel 2004, Enotica prosegue il suo percorso virtuoso, ideato dall’anarco-enologo Luigi Veronelli che aveva l’obiettivo e il desiderio di contrastare la produzione e il consumo di massa a favore di una riscoperta dei sensi. Dentro questo festival come nel film si combinano tre elementi, la sensualità, l’eros e il piacere sconfinato per quel vino che come diceva Omero è in grado di «spingere anche l’uomo molto saggio a intonare una canzone e a ridere di gusto e lo manda su a danzare e lascia sfuggire qualche parola che era meglio tacere». Ma così come le espressioni dei protagonisti nel finale, oltre a fondersi questi ingredienti si amano proprio come solo due amici di lunga data possono fare.

Francesca Fazioli 06/03/2017