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“Tenimmoce accussì”: il nuovo spettacolo della compagnia teatrale “Porta Cenere” approderà al Teatro Trastevere il 22 aprile

Un’unica data romana per la produzione che, dopo il successo del debutto al Teatro Comunale di Mendicino, sta portando in giro per l’Italia una vivida riflessione sul rapporto tra il tempo e la propria immagine, mantenendo i toni freschi della commedia.
La compagnia “Porta Cenere”, attiva dal 2003, si è distinta negli anni per l’impegno sul territorio, portando negli istituti scolastici della Regione Calabria la rassegna “Scuola dei Classici”, con rappresentazioni per ragazzi di grandi opere del nostro patrimonio culturale, ottenendo così il riconoscimento del Ministero della Cultura “per l’innovazione e il teatro per l’infanzia e la gioventù”.
Questa volta l’autrice Elisa Ianni Pelarchio mette in scena un insolito personaggio femminile, interpretato dall’attore Mario Massaro. La protagonista, sola sullo spazio scenico, sfoglia disinvolta un magazine di gossip, rilassandosi in un lido balneare dall’atmosfera decisamente poco chic, in cui brani della tradizione musicale partenopea giungono languidi e ovattati.
Da questo essenziale contesto, non scevro da ironici ammiccamenti, la protagonista dà il via ad una riflessione dolceamara che, partendo dal senso minimo della vita e delle cose, approda a constatare con divertita rassegnazione l’evidenza dei segni del tempo sul proprio corpo femminile, inesorabilmente in fuga dall’età della giovinezza.
Un imprevisto rompe bruscamente il filo dei pensieri: “Signora, il seno!”. Un uomo fa notare l’inconsapevole seminudità della donna, che si esibisce da questo momento in un crescendo di invettive tali da spaventare e far fuggire l’uomo. Da qui il climax che ci restituirà la donna totalmente vittima delle proprie emozioni, implacabile in un' aggressività disturbante quanto esilarante.
Uno sguardo senza retorica sul rapporto con la propria immagine vista dall’altro prima ancora che da noi stessi e insieme un piccolo squarcio su come le più insignificanti casualità possano spalancare gli abissi delle proprie reazioni.

Arianna Cerone   05/04/2022

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